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Esercitazione warfighting per il 9° Reggimento Alpini

La preparazione e l’addestramento continuo delle Truppe Alpine dell’Esercito

Si è conclusa l’esercitazione pluriarma “Scorpione 6/21”, durante la quale assetti del 9° alpini, affiancati da elementi del reggimento Nizza Cavalleria (1°) e del 32° reggimento genio guastatori, si sono addestrati per due settimane in un complesso scenario warfighting, caratterizzato dall’alto livello di realismo fornito dal Centro di Addestramento Tattico (C.A.T.) di Monte Romano.

Forniti al C.A.T. gli obiettivi da raggiungere, gli alpini della “Taurinense” (denominati BLUEFOR) si sono confrontati con lo scenario predisposto dal Centro per rendere l’esercitazione quanto più aderente alle necessità dell’unità in addestramento, con i rischi e le minacce che è possibile trovare nell’eventuali aree di impiego reale.

Per rendere ancor più realistica ed efficace l’esercitazione, è stato impiegato munizionamento a salve unito al Sistema Integrato di Addestramento Terrestre (SIAT) Live, i cui sensori predisposti sull’equipaggiamento individuale, sui mezzi e sui sistemi d’arma hanno consentito sia agli alpini sul campo sia all’Exercise Control (EXCON) di verificare in tempo reale il successo – o il fallimento – delle azioni intraprese.

Agli assetti del battaglione “L’Aquila” del 9° alpini si sono contrapposte le OPFOR, costituite da soldati di altri reparti della Forza Armata, con il preciso compito di contrastare le BLUFOR nell’assolvimento della missione assegnata. Questo confronto “a partiti contrapposti” ha reso l’esercitazione particolarmente efficace, stimolando negli alpini e nei comandanti di ogni livello le capacità di analisi della situazione, di individuazione delle vulnerabilità ed esercitandoli al corretto impiego delle procedure tecnico-tattiche. Grazie alle loro “risposte” è stato possibile verificare il livello di addestramento raggiunto, definendo così gli aspetti procedurali da mantenere, migliorare o acquisire.

Gli uomini e le donne della Taurinense hanno saputo impiegare con efficacia il concetto di “combined arms”, una necessità oggettiva per raggiungere gli obiettivi assegnati implementando i complessi di arma base con assetti delle diverse specialità in grado di essere determinanti nello specifico ambiente operativo.

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