In vista del dibattito previsto in Consiglio regionale il prossimo 12 dicembre, l’Osservatorio Indipendente sull’Acqua del Gran Sasso, promosso dalle associazioni WWF, Legambiente, Mountain Wilderness, ARCI, ProNatura, Cittadinanzattiva, Guardie Ambientali d’Italia, FIAB, CAI, Italia Nostra e FAI, ha inviato al Presidente della Regione, agli Assessori e a tutti i Consiglieri una scheda sulla situazione dell’acquifero del Gran Sasso.
L’Osservatorio dal canto suo, cioè, ha voluto fornire ai Consiglieri una ricostruzione di questi ultimi 15 anni. La vicenda dell’acquifero del Gran Sasso, infatti, «si trascina ormai da molto tempo – si legge in una nota diramata dal WWF Teramo – e sarebbe sbagliato che tutto il dibattito si incentrasse sull’esperimento SOX, che ancora non è partito, trascurando l’aspetto centrale della questione: l’interferenza delle gallerie autostradali e dei Laboratori con l’acquifero del Gran Sasso. Purtroppo tutte le polemiche di questi ultimi giorni sembrano più che altro finalizzate a distrarre dai veri problemi».
«Sono passati più di 7 mesi dall’incidente dell’8/9 maggio e la situazione è rimasta pressoché identica. – si legge ancora nella nota – Le sostanze pericolose continuano ad essere stoccate nei Laboratori in una situazione che non garantisce la sicurezza, così come continuano ad esserci i punti di interferenza tra le gallerie autostradali e l’acquifero. Gli ulteriori strumenti di controllo sull’acqua promessi da prima dell’estate ancora non sono stati messi in funzione, né vi è stata una presentazione sulla loro efficacia. Non risulta che siano stati approntati nuovi strumenti per gestire eventuali emergenze in maniera meno confusa di quanto avvenne in occasione dell’incidente dell’8/9 maggio. Non vi sono informazioni sulla soluzione che si vuole adottare da adottare per mettere definitivamente in sicurezza l’acquifero: si sa solo che sono stati coinvolti nell’analisi e nella progettazione alcuni degli stessi progettisti che hanno già lavorato durante la gestione commissariale. E non si è fatto nessun passo in avanti sulla partecipazione che continua ad essere negata alla società civile sia alla Commissione regionale che al Tavolo nazionale sulla situazione dell’emergenza Gran Sasso».
Il Consiglio regionale del 12 dicembre può essere un’occasione importante: l’Osservatorio auspica che i consiglieri vorranno approfondire la problematica e che inizino a dare qualche risposta concreta, «magari iniziando ad ascoltare quanti, inascoltati, per anni hanno denunciato i problemi che poi si sono puntualmente verificati», così conclude la nota diramata anche alla nostra Redazione.
Fonte: WWF Teramo
Foto di: Wired