Barche immatricolate all’estero e non dichiarate al fisco. Nascosti patrimoni per tre milioni di euro. Il Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Pescara, nell’ambito dei controlli eseguiti su tutta la fascia costiera della Regione Abruzzo, diretti a contrastare il fenomeno dell’evasione fiscale nel settore del diporto nautico, ha svolto un’attività che ha permesso di rilevare 8 unità da diporto, immatricolate all’estero ma di proprietà di soggetti residenti in Italia per un valore non dichiarato al fisco per circa 3 milioni di euro.
Dall’inizio di quest’anno sono stati eseguiti circa 300 controlli nei confronti di unità navali ormeggiate nei porti turistici del litorale abruzzese mirati a rilevare, tra l’altro, le imbarcazioni da diporto con bandiera estera. L’attività ha preso avvio dopo che molti diportisti, allo scopo di beneficiare dei vantaggi fiscali ed economici previsti dalle legislazioni di altri stati, avevano scelto di iscrivere la propria imbarcazione in registri esteri, e questo avviene con procedure realizzabili dal circuito virtuale. Da qui l’operazione eseguita dalle fiamme gialle denominata “Virtual Flag”, volta a far emergere la mancata indicazione nella dichiarazione annuale dei redditi i patrimoni detenuti all’estero. La consultazione delle banche dati e l’esame della documentazione richiesta ed esibita dai detentori delle unità, ha permesso di accertare che i proprietari di alcune imbarcazioni immatricolate all’estero, hanno omesso di indicare in sede di dichiarazione annuale dei redditi la disponibilità e il rispettivo valore di mercato del bene. Le indagini si sono concluse con l’applicazione di sanzioni pecuniarie amministrative che ammontano complessivamente a 389mila euro nei confronti dei trasgressori.