Ruota attorno al rischio idrogeologico, all’esondazione del fiume Pescara, sul progetto più ampio di recupero del complesso ex Cofa l’inchiesta della Procura della Repubblica di Pescara, portata avanti dagli agenti della Squadra mobile, che ha recentemente iscritto sul registro degli indagati il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, l’avvocato Giuliano Milia, difensore del governatore, il dirigente del comune di Pescara, Guido Dezio, ex braccio destro di D’Alfonso, l’ex consigliere regionale del Pd Claudio Ruffini, ex segretario particolare del presidente, e Vittorio Di Biase, dirigente del servizio Genio civile della Regione.
Le accuse a vario titolo sono di abuso d’ufficio e falso. Ruffini è indagato anche in altre inchieste, questa volta della Direzione distrettuale antimafia dell’Aquila, di cui una relativa all’appalto di Palazzo Centi. Sul recupero del complesso ex Cofa, (di proprietà della Regione, che per decenni ha ospitato il mercato ortofrutticolo) sono avvenute nel tempo delle interlocuzioni tra Comune e Genio, sfociate anche in una interrogazione da parte del Movimento Cinque Stelle. E proprio sul rischio idrogeologico, lo stesso Genio avrebbe cambiato improvvisamente il proprio parere.
La vicenda secondo indiscrezioni prende spunto da una serie di intercettazioni telefoniche registrate dalla Dda dell’Aquila e passate poi ai colleghi di Pescara. Gli indagati in questo filone di indagine sono già stati ascoltati dagli inquirenti.
«Apprendo di essere sottoposto a indagine conoscitiva per il recupero del complesso ex Cofa a Pescara. Per quello che ho fatto in quel sito – recuperato all’uso della città dopo anni di incuria – mi aspettavo piuttosto la cittadinanza onoraria». Lo scrive su Facebook il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso.
«Se è vera la notizia – aggiunge il governatore -, ne sarà vera subito un’altra: la posizione assolutamente meritoria della Regione, che ha demolito un manufatto abbandonato e divenuto ricovero per senzatetto, oltre che oggetto d’emergenza ambientale. Per questo motivo attendo con insuperabile tranquillità l’evolversi della vicenda che giudico documentalmente improbabile».
Fonte: AGI
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