I legali della famiglia nel bosco, Marco Femminella e Danila Solina, hanno presentato lo scorso 24 dicembre una nuova istanza contro l’ordinanza con cui il Tribunale per i minorenni dell’Aquila ha sospeso la responsabilità genitoriale di Catherine Birmingham e Nathan Trevallion e il conseguente allontanamento dei tre figli minori in una struttura protetta, lo riporta l’Ansa.
A sostegno della tesi degli avvocati vengono allegate alcune foto in cui i bambini, due gemelli di 6 anni e una di 8, si trovano in normali situazioni quotidiane, dal supermercato ai giochi nel centro commerciale.
In particolare un’immagine – pubblicata oggi dal quotidiano il Centro – mostra i minori che mangiano un gelato in coppetta utilizzando i cucchiaini di plastica.
Una foto che smentirebbe dunque l’iniziale ritrosia della mamma a far utilizzare oggetti di plastica ai figli. Cosa che avrebbe inciso anche durante il ricovero in ospedale dopo l’intossicazione da funghi, occasione in cui – come è riportato dai giudici – Catherine chiese di non utilizzare il sondino naso-gastrico proprio perché in plastica. Nella stessa istanza, inoltre, sarebbe stato sottolineato il rapporto conflittuale che si sarebbe instaurato tra la mamma dei bambini e l’assistete sociale nominata sul caso. Frizioni che avrebbero portato alla “mancanza di collaborazione” o “chiusura ideologica” rinvenuta dai giudici nella sentenza con cui hanno rigettato il ricorso della famiglia.
Nel frattempo i legali hanno nominato i propri consulenti di parte, lo psichiatra Tonino Cantelmi e la psicologa Martina Aiello, in vista dei test psicologici che sono stati richiesti dal Tribunale dei minorenni e che dovranno essere svolti entro i prossimi 4 mesi.
Il Centro pubblica oggi anche alcuni messaggi che Catherine avrebbe inviato agli amici in cui lamenta lo stato di salute dei figli. “Qui in casa famiglia i miei figli non dormono bene, hanno un’ansia profonda”, avrebbe scritto aggiungendo che “si mordono di continuo le mani, giorno e notte”.




