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Farmacia comunale fantasma a Cappadocia, chiusa da 4 mesi, Lilli: «Ho presentato una raccolta firme per la riapertura»

C’è la madre con i bimbi piccoli che deve, ogni volta, dirigersi sempre ad Avezzano o a Tagliacozzo per acquistare i medicinali che le servono ed il macellaio storico, invece, che non può contare più sulla cortesia costante di uno specialista in loco. E poi: l’uomo anziano nato a Roma ed innamorato di Cappadocia che ha la moglie a letto, bisognosa di medicine e di farmaci. Sono tante le storie viventi a Cappadocia, che si sono intrecciate con la mancanza di un servizio essenziale, quale quello di una farmacia ‘vicina di casa’ e ‘della porta accanto’.

Uno sportello fantasma nel mezzo delle richieste impellenti e delle esigenze veritiere veicolate da parte di un’intera collettività, quale quella di Cappadocia. Al centro della polemica e della politica, spicca l’assenza di un servizio salvavita, di estrema importanza per gli equilibri di un paese di 529 abitanti che, tutti i giorni, deve fare i conti con la geografia di un Borgo autentico e con la scarsezza di risorse.

Lucilla Lilli, dal canto suo, ex primo cittadino di Cappadocia ed attuale candidato a sindaco già una settimana fa aveva messo in cantiere circa 50 firme proprio per permettere alla sua popolazione, ora guidata da un Commissario prefettizio, di poter tornare a contare, nell’immediato, su uno dei servizi maggiormente di valore per una comunità così strutturata.

«La Farmacia di Cappadocia  – afferma l’ex sindaco – ha chiuso i battenti 4 mesi fa, lasciando molti utenti nello sconforto generale. Il disagio riscontrato di non avere una risposta immediata alle quotidiane esigenze di salute, espresse da parte di molti concittadini, mi ha spinto a sollecitare il Commissario prefettizio per una immediata risoluzione del problema. Il dispensario farmaceutico obbligatorio attivato dalla Regione Abruzzo con la farmacia di Castellafiume, non è una risposta adeguata alle nostre esigenze. Proprio per questo, per sollecitare, cioè, l'immediata riapertura della farmacia presso i locali comunali che sono tutt’ora a disposizione, nei giorni scorsi mi sono attivata presso l’Ordine  Provinciale dei Farmacisti e presso il Servizio Farmaceutico regionale», ci ha raccontato.

«Ho anche raccolto – continua – una cinquantina di firme di cittadini esasperati da questo disagio, le quali sono state, per giunta, depositate in Comune. Parallelamente, ho chiesto al Commissario Prefettizio di avviare gli atti necessari per risolvere al più presto la problematica, anche in vista della stagione turistica oramai alle porte».

Questa sera, le storie di una Comunità montana intrecciate con la sanità locale difettosa, rimasta senza un presidio essenziale, solo sul canale 119 del Digitale Terrestre. Dalla metà di novembre dello scorso anno, la farmacia di Cappadocia, ora nella lista dei media, non ha avuto più una sua vita interna propria.

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