“Lavorare per dare a tutto il territorio che gravita attorno al fiume Tirino, alla Valle Peligna, Valle Subequana e all’area del Gran Sasso una visione coesa e strategica di futuro“.
L’appello arriva da Paolo Federico, sindaco di Navelli e candidato alla elezioni regionali del prossimo 10 marzo nelle fila di Forza Italia nel collegio provinciale dell’Aquila.
“Osservando i dati e la storia di questo angolo d’Abruzzo, che ha visto crescere di molto la sua vocazione turistica, viene naturale pensare che sia ora di farne un modello unico. Da questo punto di vista i comuni presenti sono dotati di tante particolarità e ricchezza di prodotti, basti pensare all’uva, all’olivo, all’aglio rosso di Sulmona, al tartufo e allo zafferano che hanno eccellenti sapori e qualità indiscussa. Tanto è vero che le più importanti case vinicole abruzzesi, note in campo nazionale e internazionale, hanno di recente investito ingenti capitali nell’acquisto di terreni ricchi di sali ed elementi essenziali per la razionale produzione di uve pregiate”.
“A tutto ciò”, osserva Federico, “si aggiunga la disponibilità e l’attenzione dei flussi turistici le potenzialità culturali, artistiche, storiche, paesaggistiche, dell’intero territorio. Per questo sono convinto che i tempi siano maturi per l’apertura di tavolo di confronto, di analisi e di programmazione delle attività da potenziare, se già presenti, oppure da fare nascere con l’aiuto di tutti. In pratica sarà necessario procedere per gradi ad una oculata programmazione per la possibile redazione di un programma integrato di sviluppo, per poi passare ad una vera e propria pianificazione”.
“Sarà indispensabile una perfetta progettualità delle opere e delle iniziative da realizzare, senza perdersi in inutili polemiche, in fughe in avanti, in prevaricazioni, che farebbero soltanto il gioco di coloro che fino ad oggi hanno riservato poca attenzione a questa bella realtà produttiva. Sono convinto che i presupposti ci siano tutti e vedo tante belle realtà che si sono distinte a livello imprenditoriale, ma non sempre le stesse sono state al centro di attenzioni politiche”, conclude Paolo Federico.