La zona bianca, le ferie, il caldo torrido e la pausa ferragostana: un mix perfetto per un picnic all’aperto, ma… attenzione a rispettare le regole e non solo quelle legate all’emergenza Covid-19. A Pescina, sulle sponde del Giovenco, è tradizione che le zone incontaminate e naturali – i prati – ancorché private e non di proprietà del Comune – vengano utilizzate soprattutto a Ferragosto da cittadini e turisti per trascorrere ore spensierate assieme, sotto i raggi del sole o della luna, condividendo buon cibo e chiacchiere.
Qualcosa, però, nel segno del rispetto per l’ambiente, è andato storto. Parla l’assessore delegato Antonio Odorisio: “Nonostante tutte le nostre raccomandazioni, nonostante un vademecum diffuso qualche giorno prima agli abitanti, nonostante un giro di ricognizione tra le zone destinate ai picnic di primo mattino, il 15 agosto stesso, e nonostante la presenza di un’isola ecologica mobile – utilizzabile dal 15 giugno al 15 di settembre – alcune persone non hanno “rispettato le regole” della tutela della natura”, dice. Immondizia anche a ridosso del fiume e fin dentro le acque del Giovenco: brutti ricordi di un Ferragosto non rispettoso del patrimonio naturale circostante.
“Alcuni ragazzi – aggiunge Odorisio – si sono comportanti in maniera inappellabile, altri invece no”. Ci sono volute due mattinate di intenso lavoro, dopo Ferragosto, per ripulire tutto dagli strascichi della ricorrenza festiva di metà mese. “Un grazie alla Protezione Civile, sempre presente, ai giovani del Reddito di Cittadinanza e agli operatori della società Gea che si sono messi a disposizione per bonificare l’area interessata”. Anche i dipendenti comunali hanno unito le forze per ripristinare l’equilibrio naturale.
“La notte di Ferragosto sul posto v’erano almeno 2000 persone – conclude l’assessore – l’educazione è una pratica quotidiana, che non deve andare in ferie durante le vacanze estive”.