“Marsilio mente ancora una volta. Ormai è la sua caratteristica chiara a tutti. Il Presidente che verrà ricordato solo per aver aumentato le tasse e portato al collasso la sanità abruzzese (la stessa Giorgia Meloni qualche giorno fa in Senato ha scaricato tutte le colpe sulle regioni, quindi anche su di lui), ieri ha avuto il coraggio di straparlare dei tribunali abruzzesi ad un’iniziativa del suo partito a Sulmona”. Si legge in una nota a firma del senatore Pd Michele Fina.
“Le sue menzogne meritano una risposta puntuale, una volta per tutte”.
1) Marsilio racconta di aver scoperto il problema dei tribunali abruzzesi nel 2019, in visita a Sulmona, e di averne parlato con l’allora Ministro Bonafede. Peccato che Marsilio ometta di ricordare quando questo problema ha inizio: anno 2011, Governo Berlusconi, approvazione della Legge Delega sulla riforma della geografia giudiziaria per la quale votano a favore lo stesso On. Marco Marsilio, deputato del Popolo delle Libertà, e l’On. Giorgia Meloni, deputata e Ministra, sempre del PdL. Legge poi definita dal Governo successivo, Monti, con maggioranza di cui fanno parte sia il PD sia il PDL, sempre con Marsilio e Meloni Deputati e sostenitori. Invece Marsilio si rende conto del problema nel 2019, probabilmente più o meno quando scopre di essere abruzzese. Io che invece ho scoperto di essere abruzzese dalla nascita, conosco e combatto questo problema fin dall’inizio, cioè da quando anche lui ha concorso a crearlo;
2) Marsilio dice che io sono stato Capo Segreteria del Ministro Orlando e che avrei proposto di salvare due tribunali su quattro. Io sono stato collaboratore di Andrea Orlando, anche se mai capo segreteria al Ministero della Giustizia ma al Ministero dell’Ambiente e non ho mai né pensato, né proposto che avremmo dovuto salvare solo due tribunali. Sfido Marsilio a citare una sola mia dichiarazione in questo senso. Non lo farà semplicemente perché è solo un’altra menzogna. Io mi sono battuto per risolvere definitivamente il problema, per tutti e quattro i tribunali. Non ci sono riuscito e i Governi e le maggioranze che non lo hanno fatto hanno sbagliato tutti. Io, a differenza di Marsilio, sono un uomo libero e non ho nessun problema a criticare gli errori che anche il mio partito ha commesso nel passato;
3) arriviamo ai giorni nostri e ascoltiamo Marsilio dire che mancano solo aperte “due virgole” da aggiungere al testo di legge già pronto e che risolverà il problema. Pensa tu, per mettere queste due virgole c’è stato bisogno di un anno e mezzo e ancora servono altri mesi. Non pensavo che questo governo avesse gravi problemi persino con la punteggiatura. La verità è che gira già una bozza di legge che salva solo un tribunale abruzzese su quattro; bozza che non è stata ufficializzata esclusivamente per ragioni elettorali legati a Sulmona. D’altra parte si tratta delle furbizie politiche che Marsilio stesso ha insegnato al suo partito e che potete leggere nel libro rivelatore “Fratelli di chat”;
4) infine, nell’ultima riunione che si è tenuta in Regione, e a cui anche io ho partecipato, Marsilio aveva dichiarato davanti a amministratori e ordini professionali che una proroga non solo sarebbe stata inutile ma persino dannosa, perché avrebbe ostacolato l’approvazione della legge. Oggi scopriamo che lo stesso Governo proporrà una proroga, anche se non si sa quando: sarebbe bastato approvare l’emendamento proposto nel milleproroghe da me e dalla Senatrice Di Girolamo a dicembre scorso. Ma è solo uno dei mille voltafaccia a cui ormai siamo abituati”.
