“La replica dei senatori Sigismondi, Liris e Testa sulla questione della mancata assunzione di personale per l’Abruzzo ha una marcata aggressività nei miei confronti che mi spiace ma che denota un nervo scoperto. Ma l’unico loro obiettivo è quello di sviare l’attenzione. Perché è evidente che la sostanza non cambia: la nostra regione è penalizzata dalle scelte del governo a trazione Fratelli d’Italia”, lo dichiara Michele Fina, senatore del Partito Democratico.
Fina prosegue: “E’ corretto, da un punto di vista formale, distinguere tra Regioni del Sud in ritardo di sviluppo e Regioni in Transizione, ma è furbesco omettere, nella ligia precisazione burocratica degli strumenti, che se ci fosse la volontà politica sarebbe possibile assumere personale anche in Abruzzo, sebbene utilizzando altri fondi e altre modalità. Non solo è possibile, ma è necessario, visto che la nostra Regione, e i Comuni abruzzesi, sono fortemente sguarniti di personale per la gestione dei fondi della programmazione europea. Tanto più se si considera che la Zes unica, almeno nei suoi obiettivi, e la politica di coesione, di cui beneficia soprattutto il Mezzogiorno, sono strade e ambiti fortemente connessi in cui in Abruzzo evidentemente partiremmo svantaggiati”.
“Questo quando assieme al resto del Sud abbiamo già ricevuto il taglio dei fondi PNRR e la mazzata dalla significativa riduzione degli strumenti per combattere la povertà, pagheremo la mancata istituzione del salario minimo e se andrà in porto in maniera ancora più evidente l’autonomia differenziata, che è il progetto antimeridionalista per eccellenza. Sarebbe quindi auspicabile che i parlamentari abruzzesi si occupassero di più e con maggiore concretezza e obiettività della loro regione, invece di difendere gli errori commessi dal loro partito. Almeno alcuni di loro: altri di Fratelli d’Italia eletti sul territorio, penso a Fabio Roscani e a Rachele Silvestri, di Abruzzo nemmeno arrivano a parlare”.