Carissimi fratelli musulmani,
nel mio primo anno come Vescovo e Pastore della Chiesa dei Marsi, desidero rivolgerVi i miei più cari auguri per la festa dell’Eid al-Fitr. Finalmente quest’anno, dopo le restrizioni imposte dalla pandemia, cristiani e musulmani possiamo celebrare le nostre feste con il ritorno ad una certa normalità.
Ma mentre nelle nostre feste ci scambiamo il saluto di pace, la guerra in atto in Ucraina accresce in noi la coscienza della necessità di sradicare ogni seme di odio e coltivare sempre più il seme della fratellanza universale.
Il Ramadan quest’anno si è sovrapposto, in parte, con la nostra Quaresima. Periodi in cui, come credenti autentici, abbiamo affidato al digiuno e alla preghiera il mai sopito bisogno di pace, il desiderio di conversione dei cuori e una più solida dedizione a Dio.
Possano la fede in Dio Creatore e la preghiera accompagnarci e rafforzarci ulteriormente nel dialogo tra le nostre comunità. Continuiamo a lavorare insieme nel costruire relazioni pacifiche e fraterne dandone in questo modo testimonianza al Creatore Onnipotente al quale rendiamo culto e ottenendo, come frutto per i nostri paesi, un clima di totale armonia. Siamo qui infatti per adempiere ai «veri insegnamenti delle religioni che invitano a restare ancorati ai valori della pace […] e a ristabilire la saggezza, la giustizia e la carità e a risvegliare il senso della religiosità tra i giovani» (Documento sulla Fratellanza Umana, Papa Francesco e Grande Iman di Al-Azhar. 2019).
Vi benedico e Vi saluto con affetto fraterno.