La FIOM-CGIL ha ritenuto opportuno inviare a ASL, Carabinieri, Prefettura e Regione Abruzzo una richiesta di verifica della corretta applicazione delle norme sanitarie e di sicurezza previste dal DPCM all’interno delle aziende metalmeccaniche della provincia di L’Aquila, visto che i luoghi di lavoro, ben lungi da essere zone franche, possono rappresentare un’occasione di contagio tutt’altro che remota.
Peraltro lo stesso rischio è riconducibile anche agli spostamenti sui mezzi pubblici che i lavoratori affrontano quotidianamente per raggiungere le aziende, dunque l’attenzione degli organi competenti è stata richiamata anche su questo punto.
In una situazione così critica nulla può essere sottovalutato o lasciato alla sola autodeterminazione delle aziende o all’impegno dei rappresentanti dei lavoratori, sprovvisti di adeguata formazione specifica per ovvi motivi. È invece necessario che l’autorità sanitaria, magari in sinergia con i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, garantisca l’effettiva rispondenza delle misure adottate all’interno delle aziende ai criteri di sanità e sicurezza previsti.