La Procura della Repubblica di Teramo ha avviato le prime indagini per capire cause e responsabilità della morte di un operaio di 26 anni, Gianluigi Ragni, ucciso da una scarica elettrica mentre era su un traliccio. Il giovane, originario di Campovalano di Campli, è stato folgorato da una scarica elettrica di 15mila volt rendendo inutili i soccorsi.
La Procura ha disposto il sequestro del traliccio e dell’area circostante dove si è consumata la tragedia. Tra le domande che ci si pone quella principale è come mai ci fosse la corrente in un impianto nel quale si stava lavorando. Per cui sono tanti i passaggi da esaminare. Ieri sono stati interrogati della polizia giudiziaria alcuni colleghi di lavoro della vittima e altre persone informate sui fatti. Qualora il pm disponesse l’autopsia, cosa probabile, scatteranno i primi avvisi di garanzia per omicidio colposo e violazioni di norme sulla sicurezza nel lavoro.
Un dramma che ha colpito duramente il paese del teramano dove il giovane elettricista vivevae il sindaco Federico Agostinelli ha indetto una giornata di lutto cittadino.
Resta l’amara considerazione che, come ha fatto sapere alcuni giorni fa l’Inail, in Abruzzo il numero dei morti sul lavoro è raddoppiato mentre, paradossalmente, gli infortuni sono in calo.