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Folla al convegno scientifico dedicato al Mammut

Omaggio alla paleontologa Angiola Maria Maccagno

Giornata speciale al Castello cinquecentesco dell’Aquila, con grande successo di pubblico per il convegno organizzato dal Museo nazionale d’Abruzzo nell’anno del 70/o anniversario del ritrovamento del Mammut.

Gli interventi, con i nuovi dati nel quadro dell’evoluzione ambientale del Pleistocene, saranno pubblicati nei prossimi mesi in un volume che li raccoglierà tutti.

La ricorrenza dell’anniversario della scoperta costituisce per il Munda una opportunità per analizzare diversi aspetti scientifici connessi al ritrovamento e all’attuale allestimento dello scheletro fossile del Mammut, frutto di studi e ricerca, che risultano avere un forte risvolto sociale capace di influenzare la società.
Un obiettivo non meno importante che il Munda si pone è proprio quello di operare una azione fondamentale di divulgazione, per sensibilizzare i non addetti ai lavori a quelle che sono le tematiche di ricerca più attuali, di cui si è occupato il convegno organizzato in collaborazione con l’Università degli Studi della Sapienza, con la curatela della paleontologa Maria Adelaide Rossi e del geologo Silvano Agostini.

Il convegno ha fatto seguito a una serie di azioni messe già in campo nel 2024.

Dall’inclusività con la realizzazione di modelli tattili del Mammut in corso di realizzazione, alla diffusione con l’annullo filatelico, alla formazione del personale che ha accompagnato i sempre numerosi visitatori, alla collaborazione con alti professionisti per generare una maggiore consapevolezza del patrimonio culturale, al progetto ‘Terre sonanti – il Mammut’ di cui il Museo è partner per il gemello in cartapesta del fossile, oltre ad una accurata comunicazione come forma di sensibilizzazione e conoscenza nel territorio. Il convegno sulla geologia e paleontologia del territorio aquilano nel Quaternario, si è aperto con un doveroso ricordo, a cura di Raffaele Sardella e Michele Macrì, sulla paleontologa Angiola Maria Maccagno che per prima studiò il fossile alla data del ritrovamento. Sono intervenuti anche Domenico Cosentino, Donatella Magri, Maria Rita Palombo, Silvano Agostini e Maria Adelaide Rossi, Leonardo Della Salda, Marco Romano, Francesco Petretti.

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