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Fondi per la video-sorveglianza: proroga al 30 gennaio

Proroga al 30 gennaio per la presentazione dei progetti nell'ambito del Decreto finanziamenti per la videosorveglianza. Le risorse complessivamente a disposizione sono pari a 36 milioni di euro.

La circolare del Ministero dell’Interno informa della proroga al 30 gennaio 2023 del termine per la presentazione delle richieste di ammissione ai finanziamenti sulla videosorveglianza, che prevedono risorse complessive pari a 36 milioni di euro.

E’ stata diramata il 13 dicembre 2022, difatti, la Circolare del Ministero dell’Interno con la quale si evidenzia lo schema di Patto per la sicurezza urbana dedicato ai sistemi di videosorveglianza e utile alla concessione di contributi previsti ai sensi del decreto del Ministro dell’Interno, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze del 21 ottobre pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 281 il 1° dicembre scorso.

E’ esplicitamente previsto che valgono i Patti in essere già sottoscritti tra Comune e Prefettura anche riferiti alle procedure di presentazione delle annualità precedenti.

Si ricorda inoltre che non potranno avere accesso a tali risorse i Comuni che hanno già beneficiato del finanziamento in una delle ultime tre procedure di concessione di contributi (triennio precedente).

È estesa inoltre la possibilità di presentare le richieste anche ai Comuni in forma associata, la cui convenzione preveda tra le funzioni e i servizi da svolgere in modo coordinato il servizio di Polizia municipale, e alle Unione di Comuni.

Si ricorda infine che i Comuni devono presentare le richieste di ammissione ai contributi alla Prefettura territorialmente competente utilizzando, a pena di irricevibilità, il modello allegato A) al decreto.

Il decreto fissa, all’articolo 2, i requisiti necessari per la richiesta di accesso al finanziamento, a partire dalla previa approvazione del progetto in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica.

Sono stati rimodulati i criteri relativi alla valutazione degli indici di delittuosità ed è stato fissato un limite di 250mila euro alla quota di finanziamento erogabile con risorse erariali per ciascun progetto, riducendo la quota di cofinanziamento da parte dell’ente richiedente.

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