“Sono sorpreso dal leggere tra gli emendamenti della legge di bilancio, unico per le aree montane, l’aumento di 100 milioni di euro del fondo per l’ammodernamento, la sicurezza e la dismissione degli impianti di risalita e di innevamento artificiale. Era stato previsto sulla legge di bilancio dello scorso anno dal Ministro del Turismo. Le modalità di impegno e spesa dei primi 200 milioni stanziati a dicembre 2022 hanno completamente escluso, nonostante il nostro appello alla Ministra Santanché, Comuni, Unioni montane, Comunità montane. Un grave errore. Solo gli impiantisti, imprese private, hanno beneficiato di queste risorse. Una scelta che non vorremmo fosse reiterata con i nuovi 100 milioni che si stanno stanziando, da aggiungere al fondo iniziale. Perché non vorremmo che prevalesse, di questi tempi, una visione di montagna ludica. Alpi e Appennino non sono un parco gioco della città. Tantopiù in tempi di crisi climatica. Sappiamo bene quanto sia importante il comparto neve, e va sostenuto. Ma accanto a questi 100milioni sarebbe stato importante prevedere 100 milioni di euro, o 300 come Uncem aveva chiesto, per finanziare la strategia delle Green Communities, e i 160 progetti candidati dai territori nel 2021 sul bando PNRR. E invece no. Innevamento e risalita, ma non sviluppo economico e sociale che vada oltre alcuni comparti e che tocchi gli Enti locali montani. Neve e risalita che riguarda oggi 300 Comuni in Italia su 3400. Per la montagna italiana servono ben più di quei 100 milioni della nuova manovra”.
Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.
Fondi per lo sci, “Per la montagna serve di più”
La posizione dell'Uncem nazionale. Il presidente: "Il Parlamento corregga questa visione ludica di Alpi e Appennini".