Il Ministero dell’Ambiente lo scorso 9 ottobre ha avviato la fase pubblica per le osservazioni in merito alla richiesta avanzata dalla Gas Plus Storage per vedersi prorogare il decreto di Valutazione di Impatto Ambientale del 2014 relativo alla realizzazione di uno stoccaggio di gas da 159 milioni di MC a S.Martino sulla Marrucina (CH).
Solo ora la Commissione V.I.A. nazionale, con ben 10 anni di ritardo, accogliendo di fatto tutti i dubbi che già allora avevamo posto sull’incredibile prescrizione contenuta nel decreto di VIA del 2014 sulla possibilità di “controllare” l’entità dei terremoti indotti dal funzionamento dell’impianto (la rialleghiamo), chiede alla società di chiarire le criticità relative alla possibilità che l’iniezione di gas nel sottosuolo provochi forti e ovviamente non controllabili terremoti indotti, in una zona già a massimo rischio sismico.
Scrive il Ministero “Rispetto all’assetto tettonico dell’area proposta per lo stoccaggio anche a seguito dei sismi che hanno caratterizzato l’Abruzzo negli ultimi anni si chiede di chiarire se quanto avvenuto possa aver influito sulle importanti sorgenti sismogenetiche presenti nell’area marchigiana e abruzzese (vedasi anche richiesta prot. 19477/MATTM del 24.02.2021, acquisita al prot. CTVA/920 del 24.02.2021); tale richiesta peraltro era già prevista dalla prescrizione N.1 del parere CTVA n. 1171 del 01/03/2013 non ha trovato, ad oggi, riscontro adeguato. Tutto questo anche alla luce del fatto che il Comune di San Martino sulla Marrucina è classificato come zona simica 1, ovvero a pericolosità sismica elevata. Si chiedono altresì approfondimenti sulla microsismicità dell’area (background) dell’area del giacimento e la relazione tra contesto sismogenetico naturale e sismicità potenzialmente indotta dalle stagionali attività di stoccaggio. Si segnala a questo proposito il recente lavoro scientifico di revisione pubblicato su Nature Reviews Earth & Environment https://doi.org/10.1038/s43017-023-00497-8 che apre nuovi scenari concernenti il ruolo delle attività antropiche collegate all’iniezione/estrazione di fluidi al fine di valutarne l’impatto.“
Inoltre il Ministero chiede di approfondire la questione delle perdite di gas dirette in atmosfera. Il metano è un pericoloso gas clima-alterante. Anche su questo aspetto avevamo scritto al Ministero e alle altre autorità competenti già nel 2014, senza ottenere risposte.
Dichiara Augusto De Sanctis del Forum H2O “Fa specie che il ministero arrivi dopo dieci anni a sollevare quei dubbi che, pubblicazioni scientifiche alla mano, avevamo posto senza ottenere risposta già al momento del rilascio del Decreto V.I.A. Allora avevano posto una prescrizione ridicola sul tema, una vera e propria supercazzola per riprendere un film famoso. Infatti il ministro addirittura sosteneva che i terremoti indotti dall’impianto potessero essere modulati, come se esistesse una manopola del terremoto. Poi nel 2016 la compianta Nadia Toffa, con la partecipazione del Prof. Ortolani, aveva girato un servizio sui rischi di sismicità indotta dall’impianto, intervento che in alcuni, evidentemente ignoranti della materia, suscitò scetticismo per non dire di peggio. In generale, a parte questi inaccettabili rischi specifici, l’Abruzzo tra nuovi gasdotti, stoccaggi e pozzi di estrazione come a Bomba, rischia di diventare una piccola capitale delle fossili in piena crisi climatica. È sconcertante”
Chiunque può presentare osservazioni entro il 24 ottobre al Ministero.
Comunicato stampa