«Ancora oggi, all’indomani di una legge di riordino, la cosiddetta Legge Del Rio, avviata nel 2014 e non ancora
attuata, le Province vivono una situazione di disagio legata all’incertezza e alle difficoltà ad erogare servizi di
qualità. Questa è la situazione che lamentano i dipendenti di tutte le Province italiane, che oggi tengono
un’intera giornata di sciopero proclamata da Cgil, Cisl e Uil e che questa mattina hanno svolto un sit-in anche
nella nostra città». È quanto dichiarato nella nota ufficiale di Francesco Marrelli e Federica Benedetti della Fp-Cgil di L’Aquila che proseguono: «dunque la Provincia è un contenitore vuoto, anche perché all’indomani di un esito referendario che ha
mantenuto in piedi questi enti ancora non si chiarisce come dovrebbe andare avanti privo di risorse economiche
certe e di risorse umane visto il mantenimento del blocco del turnover. Problemi che incidono sul
funzionamento di tutti i settori – viabilità, edilizia scolastica, polizia provinciale – per non parlare di quei settori
che si trovano in un limbo come le Politiche del Lavoro. In particolare i dipendenti dei Centri per l’impiego
lamentano che «non riusciamo a identificare il nostro datore di lavoro, operiamo in assegnazione temporanea
alla Provincia senza essere inseriti nei ruoli organici, non apparteniamo alla Regione che ha ripreso la funzione
ma non i dipendenti, non c’è crescita professionale e tantomeno economica».
«Tra i tanti un problema che necessita di risposte chiare e immediate è il caso dei precari proprio dei Centri per
l’Impiego, 33 lavoratori in provincia dell’Aquila che in mancanza di un assetto definitivo e chiaro delle
politiche attive vede ancora una volta in bilico la possibilità di stabilizzare chi svolge da oltre dieci anni il
servizio, nonostante il testo unico del pubblico impiego fornisca tutti gli strumenti necessari alla stabilizzazione.
Nei prossimi confronti dunque chiederemo che venga definito una volta per tutte l’assetto delle politiche attive,
insieme alle risorse necessarie alla stabilizzazione e al potenziamento del servizio.
Per questo, infine, è necessario che contemporaneamente ai tavoli in conferenza unificata si apra un tavolo di
confronto con la Regione Abruzzo, al fine di pianificare e chiarire intenti e risorse. È necessario che le
decisioni e gli strumenti disponibili a livello nazionale vengano concretizzati in atti da parte di chi è delegato
alla soluzione delle problematiche relative alla gestione del personale, all’erogazione dei servizi, indicandone le
priorità. Tutto ciò passa da una seria politica di programmazione e confronto con le parti sociali da parte della
Regione Abruzzo».
Fonte: nota ufficiale di Francesco Marrelli e Federica Benedetti, Fp-Cgil L’Aquila
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