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Francesco Mammola: «Fare il musicista è una scelta da folle, ringrazio Dio di esserlo stato»

Da Pescocostanzo in giro per il mondo: Francesco Mammola si racconta. Una melodica vocazione caduta, forse, dal cielo, è piombata davanti agli occhi di un giovane ragazzo di nome Francesco. Lui ha colto immediatamente la chiamata nell’attimo in cui ha compreso che nella risposta era in gioco il suo destino, il quale si è rivelato poi essere scritto al fine di vivere di musica.

Lo si è conosciuto in occasione del 30esimo anniversario di lavoro ‘Dolce e Gabbana’ dove Francesco francescoMammola era stato, per l’appunto, contattato al fine di accompagnare la cena di Gala del celebre evento. L’artista abruzzese da quel momento, però, di strada ne ha più che fatta. «I miei concerti iniziano ad essere tanti. In particolar modo negli ultimi mesi i principali li ho svolti all’estero. Potrebbe sembrare una frase fatta – continua – ma, in realtà, sono legato con il cuore a tutti gli eventi che ho realizzato. Tutte le tappe della mia vita professionale, le quali mi hanno portato fin dove sono adesso, sono importanti ma, in particolar modo, è da cerchiare di rosso la vittoria al prestigioso concorso ‘Premio Abbado’, dedicato alla memoria del grande maestro scomparso nel gennaio 2014».

Anche fuori dall’Italia, Francesco Mammola, ha, dunque, fatto ascoltare la sua musica. Tanti sono stati gli eventi che hanno visto il polistrumentista dominare il palco, riuscendo ad incantare la platea con le sue armoniose note. Inghilterra, Lituania, Belgio, Bruxelles: sono questi solo alcuni importanti paesi dove ha lasciato la sua firma. Si tratta di palcoscenici internazionali  sui quali Francesco ha valorizzato il paese italiano. Le sue collaborazioni, inoltre, sono con L’Istituto Sinfonica abruzzese, i Solisti Aquilani, l tenore Piero Mazzocchetti, il gruppo dei ‘Nomadi’, i cantanti Marco Mengoni (O.R.O.), Antonella Bucci, Cecilia Gayle e l’attore Enzo Garramone. Ha svolto, infine, registrazioni per programmi Rai e Sky ed ha inciso due cd. La pianista Giulia Mangone, sua compagna ed ottima musicista ha, al tempo stesso, preso parte agli eventi di caratura internazionale, contribuendo a rafforzare la presenza di ottimi talenti provenienti dall’Italia.francesco1

«Giulia Mangone credo sia la più grande musicista con la quale abbia mai suonato. Non parlo in questo modo solo per questioni di cuore. La musica non è fatta solo di note ma anche di respiri, di fraseggi, di dinamiche e con lei, infatti, riesco sempre a creare un mare di bella e vera musica». Francesco Mammola, Giulia Mangone e Mariano Antonilli fanno parte, inoltre, di un trio italiano dal nome ‘In…canto…trio’. «Si tratta di una creatura musicale che più tengo a cuore, una meravigliosa realtà che condivido con queste due importanti persone, ovvero, Giulia e Mariano Antonilli, un grande contrabbassista, un professionista sotto ogni aspetto ed ora un grande amico».

Francesco Mammola si ritrova, dunque, ora con una grande e considerevole carriera alle spalle ma, al tempo stesso, ha davanti a sé ancora una vita per crescere. Il giovane abruzzese, infatti, afferma: «I miei progetti per il futuro sono tanti, tutti legati allo stesso denominatore comune: crescere e migliorare nella musica sotto ogni aspetto. Sarò di nuovo in Belgio – continua – in Germania, in Lituania. I concerti all’estero hanno sempre un fascino particolare . La cosa più bella, inoltre, la quale mi porterò sempre nel cuore, è l’affetto e il valore degli italiani che vivono fuori, i quali fanno ugualmente sentire il loro calore».

francesco2Oggi Francesco lavora come musicista, concertista ‘vagabondo’ ed anche come insegnante. «In questo periodo mi trovo  Bruxelles dove lavoro con l’orchestra nazionale del Belgio». Nonostante il mestiere del musicista sia sottovalutato nella realtà lavorativa odierna, Francesco Mammola non si tira indietro e dichiara: «Io oggi faccio il musicista e ne sono fiero. Accade che questa figura molte volte viene del tutto ignorata dai più. Ciò avviene perché in pochi conoscono quello che un ragazzo deve affrontare per fare il musicista: lo studio, gli investimenti, i sacrifici, le porte in faccia, le rinunce. Io racconto sempre la mia storia perché i ragazzi imparino a credere nei propri sogni. Quei sogni dove anche fare il musicista è possibile».

A testimoniare la faticosa e sudata strada che il polistrumentista abruzzese ha percorso fino ad arrivare al successo che vive meritatamente al giorno d’oggi, è stata anche la presenza di un contorno favorevole, ovvero, di un ambiente che ha sostenuto il giovane sin dall’inizio. «Il mio primo grazie va ai miei genitori, le colonne portanti della mia vita che hanno sempre creduto in me, mi hanno aiutato, appoggiato e sostenuto in qualsiasi momento. Il mio maestro, Fabio Giudice, colui che ha saputo farmi guardare prima dentro e poi intorno. E, infine, dico grazie a me stesso perché scegliere di fare il musicista è una scelta da folle ma io, sinceramente, ringrazio Dio di esserlo stato».

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