Frode internazionale, sequestrati 6,3 milioni di euro a carico di 38 persone fisiche e 34 società. Finanza e Polizia Stradale di Pescara hanno scoperto un vasto giro di fatturazioni di beni (per oltre 50 milioni) per operazioni inesistenti tra società di Paesi Ue con l’obiettivo di evadere l’Iva, aggirando la normativa sugli acquisti intracomunitari, le cosiddette “frodi carosello”.
Contestati i reati di truffa aggravata nei confronti dello Stato, riciclaggio, autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di valori da parte di soggetti e società operanti nel commercio di autoveicoli. I componenti dell’organizzazione acquisivano la fiscalità evasa a proprio vantaggio, la gran parte degli acquirenti finali era ignara di tutto. Oltre alle misure cautelari patrimoniali, eseguite misure cautelari personali disposte dall’Autorità Giudiziaria di Pescara nei confronti di 10 persone di cui due del Pescarese agli arresti domiciliari e 8 destinatarie di misure interdittive che prevedono divieto di esercitare funzioni direttive di società e imprese per un anno.
Le misure sono state eseguite anche in Germania, Repubblica Ceca e Bulgaria.
Fra i 60 denunciati 42 italiani, 13 tedeschi, un lituano, uno spagnolo, un francese, un romeno e un algerino. Degli italiani 14 sono domiciliati in Abruzzo, gli altri in Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Lazio e Puglia e poi in Germania, Spagna e Romania. Le società italiane coinvolte si trovano in Abruzzo e Lazio, quelle estere in Germania. Dominus dell’organizzazione è ritenuto un 38enne della provincia di Pescara, con domicili all’estero dove aveva avviato società fittizie per nascondere la provenienza delle auto ed evitare le imposte. Gli sono state sequestrate due ville, tre appartamenti, un locale commerciale e 25 auto di lusso (fra cui 2 Ferrari, una Tesla e 2 Maserati) e orologi di lusso per oltre 2 milioni.
L’indagine, hanno spiegato in conferenza stampa a Pescara il comandante provinciale della Gdf, col. Vincenzo Grisorio, e il comandante della Polizia Stradale, Pietro Primi, era partita nel 2018 dopo che, nel corso di controlli, la Stradale aveva disposto il fermo di una vettura risultata avere un telaio clonato.