Così come riportato dall’Ansa Abruzzo, i militari, nell’ambito dell’operazione denominata “Company back to life”, hanno scoperto una frode milionaria ai danni del bilancio dello Stato per 6 milioni di euro e hanno sventato il tentativo di ottenere ulteriori 3 milioni che sarebbero stati finanziati dal Pnrr.
L’attività svolta ha consentito di accendere i riflettori su alcune imprese che, simulando il possesso dei requisiti necessari, hanno richiesto agevolazioni su due distinte linee di finanziamento: la prima relativa al “Sostegno alle imprese esportatrici con approvvigionamenti da Ucraina, Federazione Russa e Bielorussia” a valere su risorse tratte dal bilancio nazionale per complessivi 6 milioni di euro, di cui 4,5 erano stati già erogati e 1,5 sono stati bloccati grazie al tempestivo intervento dei finanzieri.
La seconda è relativa a risorse messe a disposizione dall’Unione Europea per rilanciare il Paese, stimolare la transizione digitale ed ecologica e favorire il cambiamento strutturale dell’economia nazionale, “Intervento agevolativo f. 394/81 – Transizione digitale o ecologica”. In quest’ultimo caso gli uomini della Finanza hanno sventato la truffa intervenendo prima dell’erogazione di oltre 3,1 milioni di euro, impedendo di fatto, e d’intesa con Simest spa, l’illecita percezione.
In questo contesto, i militari della Tenenza di Popoli Terme hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dall’Autorità Giudiziaria di Pescara nei confronti di due società con sede nel capoluogo adriatico; la misura restrittiva è stata emessa per un totale di 2,27 milioni di euro nell’ambito di indagini delegate dalla Procura di Pescara e ha permesso di porre sotto sequestro parte degli importi illecitamente percepiti tramite conti correnti bancari/postali, automezzi, moto e quote societarie di due realtà aziendali.