Quando il marcio entra in casa, le pareti custodi di una vita intera, diventano delle sconosciute. La nuova gestione del ristorante ‘violato’ ha aperto i battenti ed acceso i motori nel mese di aprile scorso, più precisamente il giorno 23, e già, oggi, a nemmeno otto mesi di distanza, deve fare i conti con l’altra faccia del successo di pubblico, ossia la micro-criminalità. ‘Il Teatrino’, ristorante posto proprio alle spalle dello storico Teatro dei Marsi della città di Avezzano, è stato oggetto, recentemente, di una ruberia notturna, accaduta la notte del 2 dicembre scorso. E’ stata presentata già da parte dei proprietari la denuncia presso il Commissariato della Polizia di Stato di Avezzano, ma la paura e lo shock sono ancora abbondanti.
Il furto è successo venerdì notte, secondo il racconto della giovane titolare. I malviventi sarebbero entrati dal parcheggio limitrofo al locale, forzando la saracinesca. «Sono stati prelevati – spiega Gaia Capillo, la titolare, di soli 26 anni – due televisori, gli amari e tutto il vino che avevamo, oltre al computer, per un danno economico totale stimato per 1500 euro. Per noi, però, lo shock è dovuto, soprattutto, al danno psicologico subito. Sapere, infatti, che delle persone estranee e malintenzionate sono entrate, come se nulla fosse, a ‘casa tua’, significa, in fondo, capire di essere esposti e non protetti. Fortunatamente, all’interno, il locale non è stato scomposto dai ladri: non abbiamo trovato nemmeno un bicchiere rotto».
La denuncia alla Polizia di Stato è stata sporta il giorno 8 dicembre. «La nuova gestione della trattoria ‘Il Teatrino’ è stata inaugurata ad aprile scorso e questo è il primo furto che noi subiamo in quanto ristoratori, ma, la gestione precedente è stata già vittima di un furto simile, accaduto circa un anno fa; furono rubati, allora, un televisore ed alcune chitarre. Io vorrei, a questo punto, lanciare un appello agli altri ristoratori della zona, affinché prendano dei provvedimenti seri per la propria sicurezza personale. Tempo fa, di fatti, anche un altro ristorante della zona – dice Gaia – è stato preso di mira dai ladri; lì hanno portato via anche la carne. Ora noi ci sentiamo indifesi e credo che questo sia un sentimento normale. Lo scoraggiamento che prende alla gola a seguito dell’accadimento di un furto del genere ed il senso di violazione che assale, sono i sintomi più bui». Un ristorantino a conduzione familiare, come questo, soggetto a simili drammaticità non è un buon biglietto da visita per la tranquillità del quartiere dove sorge. Chi svolge il proprio lavoro per il bene suo e del prossimo, come può farlo un ristorante locale, dovrebbe poter contare su una serenità generale, che derivi sia dal luogo che vive, sia dalle persone che serve.