«Come molti altri sono preoccupato per le condizioni di Augusto Cicchinelli, e ho voluto portare la mia solidarietà umana a un cittadino che sta attuando una forma di protesta così estrema come lo sciopero della fame, sperando possa interromperla per far valere le proprie ragioni nelle vie del diritto e non in quelle della protesta». Esordisce con queste parole Maurizio Di Nicola, consigliere regionale marsicano, che nel tardo pomeriggio di ieri ha fatto visita alla sede del Gal Terre Aquilane, ormai teatro della protesta di Cicchinelli.
Di Nicola non entra nel merito della vicenda che vede Cicchinelli, in rappresentanza di altri 13 soci, contrapporsi al nuovo CdA, per via di un’assemblea giudicata dallo stesso come illegale e quindi nulla: «Non conosco la situazione – afferma ai nostri microfoni – se non per quello che ho letto e sentito dagli organi di informazione. Ho ascoltato la versione di Cicchinelli, ma non posso giudicare avendo ascoltato un solo ‘campanile’. Le accuse sono roboanti e colorite, ma possono essere giustificate solo in ragione delle carte. Stupisce il tono e la gravità delle parole. Io da politico rilevo una questione controversa e sicuramente poco chiara, che spero si possa chiarire in tempi brevi soprattutto perché ne va della convenzione in atto con la Regione dopo la vincita del bando Leader per una somma di 3.600.000 euro».
E’ infatti proprio il futuro dei fondi Leader a preoccupare il consigliere regionale nonché presidente della prima Commissione Bilancio, che, in prima persona, si era speso per destinare parte della somma, una quota di 600 mila euro, alle aree interne, nello specifico ad alcuni comuni della Valle Roveto e della Valle del Giovenco, di competenza territoriale del Gruppo di Azione Locale: «Non è di certo una cosa buona, nel momento in cui la Regione finanzia una somma importante, che accadano queste cose. Al di là delle cause e delle dinamiche, una situazione del genere potrebbe allungare i tempi o addirittura bloccare la firma della convenzione, che ad oggi per quanto ne so non è ancora stata firmata».
Rimane comunque fiducioso l’ex sindaco pescinese sui patti intavolati dal vecchio Consiglio di amministrazione: «Confido che le aree interne già citate abbiano quanto il vecchio Cda e la Regione hanno concordato, coinvolgendo gli attori migliori tra pubblico e provato per la destinazione dei fondi, nell’interesse unico del bene comune»