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GdF: arrestati due ex assessori del Comune di Pescara

I soggetti colpiti da misura cautelare sono tre esponenti politici locali, due ex assessori del Comune di Pescara, Giacomo Cuzzi e Simona Di Carlo, oltre a Moreno Di Pietrantonio. I reati sono corruzione, finanziamento illecito a politici e candidati e turbativa d'asta.

Stamattina la Guardia di Finanza di Pescara, sotto la direzione della locale Procura della Repubblica, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 5 persone, sottoposte alla misura cautelare personale degli arresti domiciliari. I soggetti colpiti da misura cautelare sono tre esponenti politici locali, due ex assessori del Comune di Pescara, Giacomo Cuzzi e Simona Di Carlo, oltre a Moreno Di Pietrantonio.

I due imprenditori sono Andrea Cipolla e Cristian Summa.

Parallelamente i Finanzieri hanno proceduto al sequestro di beni per circa 15.000 euro e alla notifica a 5 società della misura interdittiva di contrarre con la P.A. per quattro anni.

Agli indagati sono stati contestati numerosi episodi di corruzione, finanziamento illecito a politici e candidati e turbativa d’asta. Le indagini hanno preso il via nel 2018, a seguito di alcune segnalazioni giunte alla Guardia di Finanza circa presunte illiceità nell’assegnazione dell’organizzazione dei “grandi eventi”, in particolare dei concerti musicali, per i quali il Comune di Pescara risultava, in effetti, particolare e attivo promotore, con importanti risorse finanziarie. In particolare anche attingendo a risorse non ancora incassate e drenando somme da capitoli di bilancio comunale destinati ad altre attività. Tutto ruota intorno all’organizzazione di grandi eventi musicali tra il 2014 e il 2019.

Nel corso del quinquennio sono stati accertati fatti di corruzione e turbativa d’asta nell’affidamento dell’organizzazione di ben in 22 concerti tenutisi a Pescara per un importo di circa 1,2 milioni di euro.

I costi degli eventi, peraltro, venivano gonfiati per permettere all’imprenditore di incassare un sovrapprezzo utile per costituire risorse da destinare successivamente alla corruzione ed al finanziamento illecito di spese elettorali. All’esito delle indagini il Gip ha emesso un’ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti dei 5 soggetti e di misura interdittiva nei confronti delle 5 società coinvolte.

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