“Il movimento ‘Abruzzo al centro’ targato Gianni Di Pangrazio, sindaco sospeso di Avezzano, non è altro che un film già visto nel recente passato. Nulla di nuovo dal fronte, nessuna grande rivoluzione, ma solo un ‘copia e incolla’ di quanto fatto dall’ex assessore regionale, Andrea Gerosolimo, in corsa alle scorse elezioni comunali di Sulmona per la poltrona di primo cittadino, almeno per primo turno”.
Così il coordinatore della Lega della provincia dell’Aquila e consigliere comunale di Avezzano, Tiziano Genovesi, commenta la notizia dell’apertura della sede del movimento civico “ispirato da Di Pangrazio”, come precisato nella nota inviata dallo staff comunale.
“Di Pangrazio oggi si presenta alla città puntando – come sempre – il dito contro i partiti e dice di voler ‘dare voce e forza ai cittadini delusi dai partiti tradizionali’. Lo fa attraverso un comunicato intriso di luoghi comuni e cliché sulla politica, cercando di scimmiottare questo o quell’altro politico, dimostrando ancora una volta di non essere all’altezza di governare una città ormai abbandonata a un triste destino. ‘Abruzzo al centro’ non è altro che un nuovo giocattolo da utilizzare per distogliere l’attenzione dei cittadini dai problemi reali di Avezzano”, aggiunge Genovesi.
Il movimento per il consigliere del Carroccio “non è altro che un contenitore nato già vecchio e consumato, basta leggere i nomi delle persone che hanno sposato questo ‘progetto’ per capire che è così: sul carro sono saliti tutti personaggi che nei partiti in cui hanno militato non hanno saputo dimostrare il proprio valore politico e così hanno deciso di seguire il buon pastore-sospeso in questa avventura, trincerandosi dietro il falso civismo di cui è leader Di Pangrazio: si professa civico, ma poi si muove grazie ai partiti tanto odiati”.
Poi l’affondo: “Fa sorridere sentire ancora il sindaco sospeso riempirsi la bocca di termini come ‘civismo’, super inflazionato, dopo anni e anni passati a rimettersi alle alchimie di Palazzo, intessendo rapporti e accordicchi di Palazzo – politici s’intende – con il politico di turno, soprattutto aquilani. Del resto ‘è meglio un cavallo orbo, che una scuderia vuota’”.
“Oggi l’amministrazione di Avezzano è dilaniata da un clima di tensione che è sotto gli occhi di tutti: la maggioranza, non cementata dalla politica e presentata sotto le vesti di un falso e strumentale civismo, sta cadendo a pezzi e questo Di Pangrazio lo ha ben compreso, ma non può abbandonare la missione che è quella di isolare la città per interessi che di certo non solo dei cittadini e della cittadinanza. È evidente come Di Pangrazio stia puntando alla Provincia, pur non potendo correre in prima persona: è palese come in questa fase abbia scelto, suo malgrado, di vestire i panni del regista, abbandonando quelli dell’attore principale. Non una scelta, ma una imposizione dall’alto, è bene ricordarlo”, prosegue Genovesi.
Infine, il coordinatore provinciale della Lega mette in luce un altro aspetto “decisamente singolare”: “La sede del movimento è, guarda caso, a pochi metri dalla sede comunale di Avezzano, la stessa che il sindaco ha dovuto abbandonare a seguito della sospensione decisa dai giudici, che di fatto gli impedisce di svolgere le funzioni per le quali è stato eletto”.