“Napoli è famosa per il caffè sospeso, Avezzano sarà tristemente famosa per il sindaco di sinistra sospeso, che è riuscito in 12 mesi a isolare completamente la città. Se davvero il sospeso ha a cuore questo territorio, faccia uscire la città dallo stallo da lui generato, ridando la parola ai cittadini”.
Così il consigliere comunale di Avezzano e coordinatore della provincia dell’Aquila della Lega, Tiziano Genovesi, nel fare il punto a un anno dalla sospensione del primo cittadino, Gianni Di Pangrazio.
“Nell’ultimo anno l’attività dell’amministrazione Di Pangrazio è stata concentrata tutta su accordi politico-elettorali di un sindaco afferente alla sinistra democratica e che ha posto le proprie ambizioni davanti al bene della città. Lo ha fatto guidando politicamente dall’esterno la sua maggioranza – chi verso il Pd e chi verso partiti centristi come Azione – e il tutto con scientifico metodo elettorale. L’obiettivo è ben chiaro: incasellare incarichi politici per aumentare il margine di movimento e di azione, insieme a uomini e donne che si sono ritrovate nel falso progetto civico Di Pangrazio, che sin primo momento ha avuto una matrice di carattere politico ben identificata nel colore rosso della sinistra abruzzese”, tuona Genovesi.
Quello che è mancato al governo cittadino, secondo il coordinatore provinciale del Carroccio, è una visione in chiave futura e d’insieme, una programmazione concreta per lo sviluppo di Avezzano.
Un anno è passato: “L’amministrazione è salita su una nave senza guida che va sempre più verso il baratro – prosegue il consigliere – La sciagurata strategia portata avanti, mossa dall’ego politico di un uomo solo, ha esposto Avezzano a una sospensione che sta decretando di fatto la morte stessa della città”.
Quando ha deciso di scendere in campo, “Di Pangrazio era consapevole di avere sul capo la spada di Damocle della sospensione, ma ha preferito proseguire con il suo disegno politico, ora però è il momento di fare un passo indietro per il bene dei cittadini e della città, che devono essere posti davanti ad ogni ambizione personale”, conclude Genovesi.