“Arrivano nuove strigliate alla Regione Abruzzo dal verbale dell’ultimo tavolo di monitoraggio del Ministero della Salute sulla gestione della Sanità: governance carente, un disavanzo coperto sottraendo 30 milioni all’ospedale di Chieti in meno di due anni di nuova e totale assenza dei documenti per la programmazione per i prossimi anni: piano sanitario 2019-2021, rete ospedaliera e conseguente piano delle assunzioni”, il commento del capogruppo Pd Silvio Paolucci sui pesanti rilievi sottolineati dal Ministero che sottolinea: “il permanere di carenze nella governance regionale e pertanto, si rinnova la richiesta alla Regione di agire con la dovuta incisività e tempestività”.
“Enorme il ritardo sul piano sanitario 2019/21 che ad oggi non c’è– lamenta l’ex assessore alla Sanità Paolucci – come non c’è traccia del piano della rete ospedaliera e, conseguentemente, sia del programma di investimenti per I nuovi ospedali, centinaia di milioni fermi, sia del piano del relativo alle assunzioni che mancando il primo non può essere approvato. Critico anche il giudizio sulla gestione finanziaria, la perdita del 2019 è di circa 66 milioni di cui 14 non sono coperti. Evidenziano la gravità di tale circostanza e richiamano le sanzioni di legge in caso di disavanzo non coperto, ovvero l’aumento della tassazione. Politicamente resta il fatto che si decida di coprire il buco prodotto in meno di due anni con i soldi destinati al nuovo ospedale di Chieti (30 milioni), una toppa che non risolve l’andamento della situazione per il futuro, considerato che è il Ministero stesso a reclamare una programmazione concreta che nemmeno a questo appuntamento la Regione è stata in grado di portare. In un ulteriore passaggio infatti viene reiterata la richiesta: “Si rappresenta nuovamente l’esigenza di inserire uno specifico cronoprogramma che contempli tutte le attività programmate, correlato da indicatori intermedi e finali, risultati attesi misurabili e relative tempistiche, nonché le strutture regionali responsabili del perseguimento degli obiettivi e delle azioni programmate”.
Gli unici riconoscimenti sui LEA sono quelli relativi al 2018, grazie al lavoro della giunta di centrosinistra e di un risanamento della sanità abruzzese durato cinque anni che il centrodestra sta polverizzando con una gestione inesistente e stagnante. L’attuale giunta non fa scelte e galleggia a forza di annunci perché non riesce a mantenere le promesse fatte in campagna elettorale, ma gli unici atti portati a termine per la comunità sono lo svuotamento silenzioso dei presidi ospedalieri, la mancata assunzione dei precari e di altro personale sanitario, di contro all’aumento dello stipendio del management dei dirigenti e la nomina di altri manager che servono forse alla politica, ma di certo non all’utenza che aspetta ancora di poter fruire delle 150.000 prestazioni sanitarie sospese che si sommano alle migliaia di prestazioni ospedaliere e chirurgiche non erogate, circa 14.000. La costante di questi mesi è infatti non decidere nulla. Il risultato è che nel mentre ad agosto 2020 si attende ancora il programma 2019-2021, che, lo ricordiamo, deve essere approvato dal Consiglio Regionale come ormai è acclarato, il numero delle prestazioni chirurgiche è letteralmente crollato, toccando il numero più basso di sempre, con i cittadini in disperata attesa”.