Sirene lampeggianti, spie accese: l’emergenza sanitaria ed economica del Covid-19 in atto ha innescato spirito di reazione, da più fronti. Uno spirito di reazione che, in qualche maniera, si è declinato con il voler fare del bene all’altro. Istituito il Coc, centro operativo comunale il 30 marzo scorso, il Gruppo Comunale Volontari di Protezione Civile di Gioia dei Marsi non si è fermato un attimo. Caricato sulle spalle il peso dell’emergenza, ha, tra le altre cose, strutturato il banco alimentare, implementando, con i contributi che è riuscito a raccogliere, anche grazie alle aziende del posto ed in particolar modo della Caritas Diocesana di Avezzano, un piano di offerte a sostegno delle esigenze dei più bisognosi.
L’attività ha permesso di raggiungere, in maniera capillare, ogni angolo del paese e soprattutto i più fragili della comunità interessata.
“Si tratta di un progetto di prospettiva futura, con alla base il principio di economia circolare, dove tutta la comunità, compresi i più bisognosi, sono parte attiva di un sistema basato sull’aiuto reciproco, esso, infatti, sta evidenziando una notevole risposta positiva dell’intero tessuto sociale”, così viene spiegato a chiare lettere dall’Amministrazione comunale, timoneggiata dal sindaco Gianclemente Berardini in una nota.
La Diocesi di Avezzano è riuscita, in poco tempo, a sposare appieno il progetto di economia circolare, garantendo per la comunità più esposta di Gioia dei Marsi, continuità e sostegno, sia per i beni necessari al sostentamento, sia per la rete di contatti, sempre difficile da conoscere, ma fondamentale per strutturare al meglio il servizio e far emergere quel sommerso, costituito dagli invisibili, che sovente è dimenticato e che oggi, in piena emergenza, rischia di apparire come il vero disagio sociale. Riuscire a raggiungere gli ultimi, per mezzo delle donazioni del territorio e quindi, attraverso la sensibilizzazione di tutti gli attori della comunità, che con un piccolo contributo, sia di prodotti a lunga conservazione che di prima necessità, quali ad esempio quelli afferenti l’igiene personale, può creare un sistema virtuoso di aiuti, che non altera l’equilibrio della popolazione benestante, ma di certo lo migliora. Lo Stato Sociale, in quest’ambito, ha come obiettivo, implicito, quello di mantenere la circolazione e la spesa delle popolazioni indigenti, nell’ambito della comunità interessata, ed il descritto progetto ne rappresenta l’emblematica esplicitazione.
“Un particolare ringraziamento va rivolto alla direzione sanitaria della ASL 1 L’Aquila Avezzano Sulmona, – si legge nella nota – che in sinergia con il Comune di Gioia dei Marsi, ha autorizzato il punto di stoccaggio delle derrate alimentari e dei prodotti di prima necessità, presso il distretto sanitario di Base in Via dell’Ospedale; il quale consente al Gruppo di Protezione Civile di Gioia dei Marsi di poter organizzare al meglio le donazioni ricevute e, conseguentemente di preparare le consegne, alla popolazione interessata, ogni fine settimana”.
L’idea di economia circolare, in un contesto di piena emergenza, mira a trasformare una spinta solidaristica nel soddisfacimento delle esigenze, dei cosiddetti ultimi e di tutta la popolazione, che partecipando, attivamente, con le donazioni, oppure con le segnalazioni di coloro che realmente hanno una necessità, anche non sempre legata alla difficoltà economica, potranno avere il supporto e il sostegno dei Volontari, i quali stanno cercando di soddisfare, tutte le numerose richieste che arrivano al C.O.C..
“Siamo lieti – avverte, infine, il sindaco, al quale spettano le parole conclusive – e soddisfatti del fatto che tutte le istituzioni interessate, hanno creato una rete di sostegno al Centro Operativo Comunale, per il tramite del Gruppo di Protezione Civile di Gioia dei Marsi, sintomo di ampia e sicura fiducia, verso il superamento dell’Emergenza COVID-19. Siamo una grande squadra solidale, confidiamo in tutti Voi ed in questo frangente, non possiamo non ringraziare, Sua Eccellenza, il Vescovo della Diocesi dei Marsi, Monsignor Pietro Santoro e tutta la struttura amministrativa della Caritas, i quali, con grande entusiasmo e spirito di abnegazione, ma anche con grande difficoltà, hanno supportato e garantito che il progetto proposto per il Comune di Gioia dei Marsi sia attivo e funzionante per tutta la durata dell’emergenza; con l’augurio che possa proseguire anche per il futuro, naturalmente per eventi meno drammatici, ma egualmente importanti, ma soprattutto replicarsi in ogni angolo della nostra Marsica, e magari fungere da esempio per altri luoghi meno fortunati”.
A Gioia dei Marsi, non si è mai staccata la spina dell’aiuto alle fasce più deboli. Questo è un punto di partenza, in vista anche di una fase 3. La sperimentazione del modello di economia circolare mira ad essere continuato nel tempo, perché l’emergenza indigenza non deve essere “curata” una settimana o un mese di tempo, ma costantemente fino al suo ambito riassorbimento.