“Qualche considerazione ‘semplice semplice’ che rischiari un po’ il fumo buttato in questi giorni su tutta la vicenda inerente il progetto della velocizzazione della linea ferroviaria Roma-Pescara. Innanzitutto desidero ribadire anche io che non c’è nessuna contrapposizione o campanilismo con i fratelli aquilani… noi Marsicani siamo concreti, generosi e inclusivi e privi di atavici preconcetti contro le altre popolazioni a noi limitrofe! Siamo per lo sviluppo di tutte le zone interne“.
Esordisce così in una nota il sindaco di Tagliacozzo, Vincenzo Giovagnorio.
“All’amico sindaco Pierluigi Biondi – aggiunge – che ha subito evocato inesistenti campanilismi e fronde contro la rinascita del nostro amato Capoluogo di Regione, mi permetto di eccepire che il progetto della costruzione ex novo di una tratta ferroviaria che congiunga L’Aquila alla Marsica (nello specifico alla stazione di Tagliacozzo) funzionale ad un collegamento più veloce e diretto con la Capitale per il tramite della Linea Roma-Pescara, è un ‘sogno’ allo stato dei fatti pressoché irrealizzabile. Sarebbe quindi opportuno che non stanchi più di tanto il fido Marsilio, sguinzagliato per ben due volte alla volta del Ministero per le infrastrutture e i trasporti a perorare la causa della nuova bretella ferroviaria da Salvini in persona!”.
“Quello che noi sindaci marsicani abbiamo cercato di rappresentare – prosegue Giovagnorio – anche se alcuni poi sono stati costretti ad un ‘contrordine compagni’ da parte del partito che ‘li ha rimessi in riga’, è che bisogna in primo luogo concentrare sforzi, energie e risorse, soprattutto da parte della Regione, per il progetto già esistente di velocizzazione della Linea Roma-Pescara.
L’ammontare dell’intera opera prevede una spesa stimata – prima dei rincari dell’ultimo anno – in 6,4 miliardi di euro; tale cifra è naturalmente ‘stimata’ ma non è ancora disponibile, cioè non esiste nella sua interezza. Non è indicata neanche la data di fine lavori che, da un’attenta lettura effettuata dall’Associazione “Azione Ricerca e Sviluppo” di Sulmona (la quale si occupa di questa tematica da oltre 20 anni e che nel 2020 insieme al CENSIS ha promosso uno studio specifico), potrebbe essere individuata tra i 25 e i 30 anni”.
“Con l’arrivo del Pnrr – continua il sindaco – il quale impone che le opere candidate al finanziamento dovessero categoricamente prevedere il completamento entro il 2027, riguardo all’interezza del progetto di velocizzazione della linea ferroviaria, si è potuto destinare all’opera poco meno di 700 milioni di Euro, e quindi si è deciso di intervenire su un un paio di lotti la cui realizzazione rientrasse nei tempi previsti”.
“Allo stato dei fatti quindi, dell’intero progetto, risultano finanziati solo i lotti n. 1 e n. 2 e cioè la tratta Interporto d’Abruzzo-Manoppello e la tratta Manoppello-Scafa, per un totale di scarsi 8 chilometri. le cui risorse, immediatamente disponibili, a detta del Commissario Ing. Vincenzo Macello, sono state attinte appunto dal Pnrr e quindi i cantieri devono essere ultimati entro il 2027″.
“C’è poi ulteriore disponibilità economica per un’altra breve tratta di poco meno di 6 chilometri tra Pratola Peligna e Sulmona (lotto n. 4) per un ammontare di scarsi 300 milioni di Euro (fondi statali e non del Pnrr) e poi il nulla… nel senso che, per la consistente tratta che prevede il raddoppio di circa 17 chilometri tra Avezzano e Tagliacozzo, non si hanno finanziamenti. E pensare che inizialmente si era detto che questa sarebbe stata tra i primi cantieri ad essere avviati, anche per la facilità delle procedure di esproprio, trattandosi in gran parte di terreni agricoli”.
“In queste problematiche oggettive – conclude Giovagnorio – si insinua ora l’idea di un collegamento ferroviario, totalmente ex-novo, tra L’Aquila e Tagliacozzo, funzionale al ricongiungimento, come già detto, del Capoluogo regionale alla linea Roma-Pescara”.
“Attualmente, il costo per la costruzione di 1 solo chilometro di nuova ferrovia è stimato circa 1 miliardo di euro. In linea d’aria Tagliacozzo-L’Aquila distano 35 chilometri. Approssimando per difetto, a causa dell’orografia che il tracciato dovrebbe seguire, a circa 45 chilometri la lunghezza della nuova infrastruttura ferroviaria il costo della nuova opera si aggirerebbe intorno ai 45 miliardi di euro, escluse naturalmente le opere accessorie (tipo stazioni o gallerie)”.
“Capirete quindi che, se allo stato dei fatti non si ha la copertura economica neanche per la velocizzazione della Linea ferroviaria Roma-Pescara, sottostimata a 6,4 miliardi di euro, ci viene da sorridere pensando a Marsilio e a Biondi che vanno al Ministero a perorare la costruzione di una nuova ferrovia il cui costo stimato – al di là delle tempistiche decennali – si aggira intorno ai 50 miliardi di euro”.
“Concretezza e serietà esigono dunque che si porti avanti il progetto di velocizzazione della linea Roma-Pescara anche perché questo è propedeutico al progetto ‘faraonico’ del nuovo collegamento tra L’Aquila e la Marsica! Ben vengano i miracoli, ma intanto si lavori su ciò che è possibile fare!”