Larga fiducia per Mario Draghi al Senato. Il nuovo governo ha incassato 262 voti favorevoli, 101 in più rispetto a quelli che basterebbero per avere la maggioranza politica. 40 i voti contrari, 2 gli astenuti. Numeri di ferro a Palazzo Madama ma non è record: il governo tecnico guidato da Mario Monti nel 2011 incassò ben 281 sì.
Chi ha votato no alla fiducia è Fratelli d’Italia. Al 19 senatori ‘meloniani’ si sono aggiunti 15 ribelli del Movimento 5 Stelle, partito che rischia di implodere dopo il via libera concesso a Draghi sulla piattaforma Rousseau. Il capogruppo del Movimento a Palazzo Madama Licheri avverte comunque che quella targata M5S non è una fiducia incondizionata: “Non dia mai per scontato il nostro sì perché noi, mi permetta questa licenza verbale, le romperemo le scatole”, ha dichiarato in Aula.
Oggi alle 20 è previsto il voto alla fiducia alla Camera. Anche a Montecitorio si prevedono numeri larghi. Nel suo discorso al Senato, Draghi ha indicato i punti focali del nuovo programma di governo: lotta alla pandemia in primis ma anche ripresa economica, piano vaccinale e lavoro. L’ex numero uno della Bce ha parlato anche di Europa e euro, definendo quest’ultimo una “scelta irreversibile”.