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Governo: la crisi entra nel vivo, oggi via alle consultazioni

Si lavora al Conte ter. Il premier dimissionario: "Governo di salvezza nazionale", il centrodestra unito al Quirinale

Governo: la crisi entra nel vivo, oggi via alle consultazioni

Ieri pomeriggio Giuseppe Conte si è recato al Quirinale per rassegnare le dimissioni al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La crisi di governo entra dunque nella fase cruciale. La palla passa al capo di Stato che oggi darà il via alle consultazioni per la formazione di un nuovo esecutivo. Come da tradizione saranno i presidenti di Camera e Senato, Roberto Fico ed Elisabetta Casellati, i primi attesi al Colle.

Diversi gli scenari che si prospettano alla luce della frattura tra Italia Viva e i partiti di maggioranza e la fiducia risicata strappata al Senato settimana scorsa. Appare in salita la strada che porta al Conte ter: a Palazzo Madama i numeri non sorridono all’ex premier in quanto decisivo risulterebbe ancora il ruolo di Matteo Renzi e dei senatori di Italia Viva.

Pd, M5S e Leu premono per un terzo mandato. “Si è costituito oggi il nuovo gruppo parlamentare Europeisti Maie Centro democratico“, ha comunicato in apertura di seduta il presidente del Senato Casellati. I componenti del neo gruppo nato a palazzo Madama – si apprende dall’Ansa – sono: Andrea Buccarella, Adriano Cairo, Andrea Causin, Saverio De Bonis, Gregorio De Falco, Raffaele Fantetti, Gianni Marilotti, Riccardo Merlo, Mariarosaria Rossi e Tatjana Rojc. Numeri tuttavia ancora insufficienti per ricostruire le basi della maggioranza.

Sarebbe l’ipotesi di una “quarta gamba” a tenere in vita le speranze di un Conte-ter. Con un altro azionista di governo (che rimpiazzerebbe, di fatto, Iv) la rinnovata maggioranza potrebbe incassare la fiducia assoluta al Senato e ottenere i numeri decisivi nelle commissioni parlamentari.

A Palazzo Madama i giallorossi partono da una base numerica di 154 sì. Un numero – scrive l’Agi – che si ottiene sottraendo i 3 voti dei senatori a vita Liliana Segre, Elena Cattaneo e Mario Monti (sui cui voti non si può contare nell’attività quotidiana del Senato) ai 156 voti favorevoli incassati una settimana fa sulla fiducia al Conte II e aggiungendo 1 voto di un senatore M5s che era assente per Covid. Il nuovo gruppo nato al Senato non comporta in questo una variazione, perché ne fanno parte parlamentari che già avevano votato la fiducia a Conte.

Dopo le dimissioni è arrivato l’appello di Conte: “È il momento che emergano in Parlamento le voci che hanno a cuore le sorti della Repubblica”, ha scritto su Facebook, “Le mie dimissioni sono al servizio di questa possibilità: la formazione di nuovo governo che offra una prospettiva di salvezza nazionale”. Il premier dimissionario ha rilanciato la necessità di un’alleanza di chiara lealtà europeista.

Nel pantano di numeri e tentativi di alleanze, il centrodestra rinnova la propria compattezza. Nel vertice di ieri tra i leader Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani è emersa la volontà di presentarsi uniti al Quirinale.

“Il centrodestra unito in tutte le sue componenti (Lega, FI, FdI con rappresentanti di Udc, Cambiamo! – Idea e Noi con l’Italia) ha chiesto al Presidente della Repubblica di partecipare alle Consultazioni con una delegazione unitaria”, si legge in una nota diffusa dopo il vertice. “Nel corso del vertice, il centrodestra ha ribadito la necessità che l’Italia abbia in tempi rapidi un governo con una base parlamentare solida, una forte legittimazione e non, invece, un esecutivo con una maggioranza raccogliticcia. La coalizione è pronta a sostenere in Parlamento tutti i provvedimenti a favore degli italiani, a partire dai ristori e dalla proroga del blocco delle cartelle esattoriali. Ferme restando le posizioni già espresse al Presidente della Repubblica nel corso dell’ultimo incontro, il centrodestra si affida alla sua saggezza”.

“C’è la possibilità che il capo dello stato sciolga le camere prima del semestre bianco. La finestra è questa. A luglio non ci sarà più questa opportunità. Noi andremo compatti al Colle perché il centrodestra può dare al Paese un governo adeguato”, ha detto in diretta Facebook Giorgia Meloni.

Rilancia anche il leader della Lega Salvini: “Mentre Conte si dimette Pd 5stelle e Renzi litigano, la Lega riunisce la segreteria politica. Premesso un chiaro no a perdite di tempo e a governi pasticciati figli di parlamentari in vendita, con sindaci e governatori siamo impegnati a risolvere i problemi legati alla cassa integrazione che non arriva a rimborsi e ristori fantasma, ad un piano vaccinale in forte ritardo e ai medici promessi dal governo non ancora arrivati negli ospedali, alla riapertura delle scuole in sicurezza, alla ripartenza di bar, ristoranti, palestre, impianti sportivi e realtà culturali. Altri litigano per le poltrone e per tirare a campare, noi ci occupiamo della vita vera”.

Osservata speciale resta Forza Italia, dopo l’apertura di Silvio Berlusconi ad un governo di unità nazionale: “Se tutti i migliori si mettono assieme per affrontare l’emergenza con un governo di unità nazionale stabile e serio Forza Italia è d’accordo, altrimenti per assicurare un governo serio lo strumento è il voto”, ha precisato Tajani.. E ancira. “Non c’è nessuna possibilità che Forza Italia esca dal centrodestra. Gli italiani non sono interessati a giochetti di Palazzo, vogliono sapere quando saranno vaccinati e come si affronta l’emergenza economica”.

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