«Le proposte dell’opposizione di centrosinistra miravano a definire una posizione di forza dell’istituzione regionale, ma la maggioranza di centrodestra ha scelto di non assumersi alcuna responsabilità, mentre il gruppo dei 5Stelle ha sostenuto che va tutto bene perché “ci pensa Toninelli», così Giovanni Legnini a proposito dell’acquifero del Gran Sasso per garantire la sicurezza dell’acqua con tutti i risvolti su salute, ambiente, trasporti e ricerca scientifica nella pancia della montagna.
Come capofila dell’opposizione in Consiglio Regionale, Legnini ha rincarato la dose: «Il nostro documento, che ha manifestato la massima disponibilità a giungere ad una soluzione unitaria, chiedeva infatti che fosse la Regione a coordinare le attività e gli interventi da assumere con urgenza e che si proponesse al Governo di nominare Commissario straordinario per l’esecuzione degli interventi il Presidente della Giunta. Un’occasione persa per presentarsi forte di una posizione unitaria al confronto con il Governo per affrontare il finanziamento e la rapida realizzazione degli interventi necessari per la messa in sicurezza dell’acquifero. La scongiurata chiusura del traforo, che non doveva e non poteva comunque essere disposta, non è certo risolutiva di un’emergenza la cui soluzione richiederà molte risorse e un impegno costante di tutte le istituzioni coinvolte».
Da parte sua, il presidente della Giunta regionale Marco Marsilio ha rimarcato il livello d’attenzione da dedicare alla salute dei cittadini abruzzesi mettendo insieme sicurezza delle acque, viabilità e ricerca. Sull’eventualità di assumere il commissariamento, Marsilio si è mostrato sicuro no volendosi sottrarre a questa possibilità ma al tempo stesso senza imposizioni verso il Governo.