Un green pass ‘rafforzato’, solo per i vaccinati e per le attività ricreative nelle regioni che cambieranno colore. In modo che le restrizioni previste – ancora tenui in giallo, ma pesanti già in arancione – non gravino su chi ha fatto l’iniezione. Tutto come prima, invece, per il mondo del lavoro, con il certificato verde rilasciato a vaccinati, guariti e chi ha un tampone negativo. È la proposta cui cercano di aggregare consenso i governatori che oggi si vedranno e porteranno la loro posizione all’attenzione del Governo alla Conferenza Stato-regioni convocata dal ministro Mariastella Gelmini. Un appoggio alla posizione dei presidenti è arrivato oggi al segretario del Pd Enrico Letta. Palazzo Chigi continua invece a frenare sull’ ipotesi di stretta, forte di dati ancora rassicuranti su terapie intensive e ricoveri ordinari, anche se i contagi hanno superato oggi quota diecimila, portandosi ai livelli di maggio.
Oggi – spiega l’ANSA – si riunirà il Consiglio dei ministri, ma per ora non sarebbe in programma l’ok al provvedimento – scritto dal ministero della Salute – sull’obbligo di terza dose per sanitari e personale delle Rsa. E ieri i medici e infermieri di pronto soccorso sono scesi in piazza a Roma chiedendo soluzioni a “carenze strutturali” nelle quali si trovano mentre combattono ancora la pandemia. Per frenare l’ondata si confida nella campagna vaccinale. Ieri si è registrato il record delle terze dosi, 150mila. “Ogni persona in più che si vaccina è uno scudo più forte che abbiamo”, ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza. Mentre la Cei attacca i no vax, protagonisti di “proteste irresponsabili e contro il Vangelo per una malintesa affermazione della libertà e dei diritti”. Il fronte dei governatori che vuole evitare strette a chi è immunizzato si allarga: il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimilano Fedriga (Friuli Venezia Giulia), Giovanni Toti (Liguria), Luca Zaia (Veneto), Attilio Fontana (Lombardia), Giuseppe Occhiuto (Calabria), Vincenzo de Luca (Campania), Donato Toma (Molise), Nicola Zingaretti (Lazio). La soluzione più drastica per penalizzare i non vaccinati l’avanza De Luca: “ci rimane solo il napalm o il lanciafiamme”.
Si lavora nella direzione di premiare chi è vaccinato, evitando di porre l’accento su penalizzazioni ai non immunizzati. Un’ipotesi – tutta da verificare nella sua fattibilità – potrebbe essere quella di consentire attività ricreative a chi è vaccinato se si verifica un cambio di colore della regione. Ad esempio se scatta il giallo c’è il limite di quattro persone a tavola. Misura che creerebbe problemi ai ristoratori con le feste vicine. Ecco quindi che un documento potrebbe consentire a chi è vaccinato di sforare il limite. Analogo discorso varrebbe per la zona arancione dove le restrizioni sono severe, con coprifuoco, ristoranti aperti solo per l’asporto e chiusura degli impianti sciistici. Si vedrà il documento delle Regioni. Il Governo al momento rimane freddo e stoppa gli allarmismi.