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Gruppo di “fragili” in vetta per promuovere cultura donazione

Associazione Italiana per la Donazione di Organi, Tessuti e Cellule organizza scalata del Monte Rosa

L’AIDO in vetta! A Capanna Margherita, il rifugio più alto d’Europa!

Un gruppo di fragili ha scalato il Monte Rosa con AIDO per promuovere la cultura della donazione di organi, tessuti e cellule.

Domenica 18 luglio, AIDO, l’Associazione Italiana per la Donazione di Organi, Tessuti e Cellule, ha raggiunto Capanna Margherita, il rifugio più alto d’Europa (4.556 mt), sul Monte Rosa.

Valeria Lusztig – ideatrice del progetto GUARDAMI ADESSO, titolo anche del suo ultimo libro – Samantha Ciurluini, Antonella Tegoni, Mirko Dalle Mulle e Gabriel Zeni hanno compiuto l’impresa!

Stretti in cordata, hanno spinto Mirko e Gabriel fino alla cima. Stremati e felici, i due, domenica mattina presto, hanno issato la bandiera di AIDO sulla vetta. Fragili rocce, si definiscono così i nostri sognatori in cordata, chi affetto da fibrosi cistica, chi trapiantato di reni, chi trapiantato di polmoni, ognuno con la sua “scalata” da raccontare, quella vera, affrontata in un letto d’ospedale, ognuno con la sua “vetta” da raggiungere, quella della rinascita grazie al trapianto, quella della forza di guardare al futuro nonostante tutto, quella di “quel respiro che caratterizza ogni cima” (Gabriel Zeni), quella “per portare nel cuore il proprio donatore e festeggiare con il suo angelo la fine di anni di mancanze e privazioni” (Mirko Dalle Mulle), quella per “continuare a sorprendersi e a inseguire sogni: faticando, ma continuando a salire” (Antonella Tegoni), quella per “essere da stimolo a quanti stanno ancora lottando” (Samantha Ciurluini), quella per raccontare una consapevolezza nuova, una “non vetta con la stessa dignità di una vetta”, una rinuncia alla scalata che vale di più di qualsiasi cima raggiunta (Valeria Lustzig)… perché ci vuole più forza ad essere fragili, perché è lì la vera “scalata”.

Partito sabato 17 da Alagna Valsesia, il gruppo ha raggiunto, con gli impianti di risalita, Punta Indren, per poi iniziare la traversata fino a Capanna Gnifetti a 3647 mt. Domenica 18 luglio, con partenza alle 2:30 di notte, la scalata è proseguita tra i crepacci del ghiacciaio del Lys per raggiungere il Colle del Lys a quota 4151 mt, per poi affrontare la salita finale fino alla Punta Gnifetti (4554 mt), dove il rifugio Capanna Margherita ha accolto i nostri Mirko e Gabriel, gli unici fragili a terminare l’impresa, stremati dalla fatica ma felici fino alla commozione.

Stretti nell’abbraccio liberatorio dei due, anche Valeria, Antonella e Samantha, le altre “fragili rocce” in cordata con loro, ma anche gli oltre 20 amici e sostenitori giunti da ogni parte d’Italia per scalare con loro, oltre che i medici, le guide e i soccorritori. Tutti legati da un’unica eccezionale “cordata solidale” dedicata ad AIDO.

La Presidente Nazionale Flavia Petrin, rivolge a tutti i protagonisti di questa “cordata di solidarietà” il suo affetto più sentito e sincero: “AIDO è abituata a scalare le montagne. Lo fa da oltre 48 anni. Una continua salita per promuovere una scelta facile quanto un “Sì”, ma, allo stesso tempo, difficile da portare nella coscienza collettiva (e il tasso di opposizione sempre troppo alto, conferma e comprova questa difficoltà). Ma AIDO non ha paura delle salite, e procede con il passo sicuro di chi ci crede, sempre e da sempre… di chi crede nella bellezza della solidarietà e della vita che rinasce. Oggi VOI siete stati il “nostro passo deciso”, su una montagna reale, il Monte Rosa, fino a Capanna Margherita, ma con tutta la forza di un simbolo che speriamo possa muovere gli italiani ad una nuova consapevolezza sul tema.

Grazie Valeria, ideatrice del progetto Guardami Adesso. Grazie Mirko, Gabriel, Samantha e Antonella!
Grazie a tutti gli amici che vi hanno seguito in questa impresa.
Grazie alle guide, ai medici, ai soccorritori che vi hanno accompagnato. Voglio citare: il coordinatore del progetto e dei soccorritori, l’alpinista Luca Colli; tutti i soccorritori, Marco Bonacina, Luca Cavallini, Fabio Allkoci, Andrea Parisi; le guide alpine, Cristian Candiotto, Mauro Piccione, Davide Gallian, Luca Bianco, Stefano Pellisero, Gioele Poddine; il medico di spedizione, il dottor Luigi Vanoni; infine, il partner scientifico del progetto, il CeRiSM research center – Rovereto (TN), in particolare il dott. Aldo Savoldelli e il dott. Gianluigi Dorelli.
Grazie a tutti coloro che hanno sostenuto e che sosterranno la scalata con una donazione.
Grazie a tutte le persone che hanno seguito questa avventura e hanno fatto il tifo per voi.
Grazie di cuore a tutti voi, che avete portato AIDO nel cuore e in vetta”.

La Referente della comunicazione AIDO Abruzzo, Lorenza Tersone, ha così commentato l’impresa: “Ognuno di noi ha una montagna da scalare, una vetta da raggiungere. Come i 9000 pazienti in lista di attesa per un trapianto. La loro vita è una continua ascesa, fatta di sofferenze, lotte e speranze. L’iniziativa delle Fragili Rocce è stata un’occasione speciale per dare voce a chi sta affrontando il difficile percorso verso la rinascita, possibile solo attraverso un atto di civilità e di amore verso il prossimo: il consenso alla donazione degli organi. AIDO Abruzzo esprime vive congratulazioni per la positiva riuscita dell’impresa e ringrazia le Fragili Rocce, esempi di grinta, coraggio e determinazione, per aver portato in alto il messaggio di solidarietà e condivisione del dono. A tal proposito invitiamo tutti a sostenere la raccolta fondi collegata all’iniziativa cliccando al seguente link https://www.retedeldono.it/it/iniziative/aido/aido-sul-tetto-deuropa “

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