Il riconoscimento da parte dell’Unesco de “I Cammini dello Spirito della Majella e del Morrone” come patrimonio culturale, ambientale, religioso e valoriale, è l’obiettivo dichiarato del nuovo Comitato costituito dal direttivo del Parco Nazionale della Majella.
Nella riunione dei giorni scorsi a Pescara, il comitato ha individuato un punto cardine del progetto sugli Eremi Celestini che trovano la definizione idonea in Paesaggio Culturale Associativo. In questo modo il progetto riguarda non tanto i singoli Eremi ma l’intero paesaggio culturale che inquadra gli Eremi non più come aree perimetrali ma come aspetti immateriali di un patrimonio ambientale, culturale e naturalistico.
Sulle tracce di Pietro Angelerio da Morrone, quando era ancora eremita prima di diventare Papa Celestino V, il Comitato ha posto l’attenzione su una nuova spiritualità di Celestino V che «non va confinata nella fede cristiana ma deve avere un carattere di universalità, cosicché l’essenza dello stesso monaco è stata proprio quella di vivere la divinità nella Natura, all’aperto, al di fuori dalle scure chiese gotiche».
LS