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“I giganti del mare”: trabocchi in un documentario

Un film documentario pensato per il mercato televisivo italiano e internazionale alla scoperta dei trabocchi

Un viaggio a bordo di una barca a vela, da Giulianova a Vieste, dall’Abruzzo al Gargano, passando per il Molise, per 130 miglia nautiche. Un film documentario pensato per il mercato televisivo italiano e internazionale alla scoperta dei trabocchi e dei “traboccanti”, artigiani, pescatori e ‘funamboli’, che ancora oggi sono in grado di costruire e di utilizzare le immaginifiche macchine da pesca ancorate alla roccia e protese sul mare con le loro lunghe antenne e reti a maglie strette.
Questo in sintesi il progetto “I Giganti del Mare”, a firma di Studio Kairos di Parma, per la regia dell’abruzzese Daniele di Domenico, e sostenuto dalla Camera di Commercio di Chieti e Pescara presentato oggi nel corso della tavola rotonda “Destinazione Costa dei trabocchi”, al porto turistico Marina di Pescara, nell’ambito di Ecomob, l’unica expo di cultura eco sostenibile del centro-sud Italia.
L’avventura comincerà il 12 settembre da Giulianova, dove una barca a vela salperà alla volta di Ortona, prima tappa del viaggio, che proseguirà a bordo di ebike e scooter elettrici sulla pista ciclopedonale fino a Vasto, dove La barca tornerà a veleggiare da Vasto a Termoli, in Molise, e poi da lì alla volta del Gargano in Puglia, con tappe a Peschici e a Vieste, dove il viaggio si concluderà il 26 settembre. Le riprese e la post-produzione saranno completate in autunno, con lancio del film documentario previsto tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021,
“La Camera di Commercio di Chieti e Pescara – commenta il presidente Gennaro Strever – ha subito sposato questa proposta, in quanto lega Abruzzo, Molise e Puglia, va oltre i confini regionali, e può essere l’inizio di un progetto di promozione unitaria, tra regioni adriatiche accomunate dalla presenza dei trabocchi”.

La trama narrativa ha l’abbrivio da una notte di burrasca, alla fine del 1600, allorché un battello naufragò sulle coste di San Vito Chietino, in un tratto di costa rocciosa e selvaggia. A bordo una famiglia di ebrei francesi in fuga dalle persecuzioni, i Verì, abili pontieri che iniziarono a procacciarsi il cibo costruendo ponti in legno sospesi sul mare, per pescare con la fiocina. Da queste semplici strutture, nate dall’ingegno e dalla necessità, sono nati i trabocchi come li conosciamo.
“Raccoglieremo le testimonianze di storici e studiosi incontrati lungo il percorso – aggiunge Di Domenico -. Tra essi lo scrittore di San Vito Chietino, Pietro Cupido, autore del libro “Trabocchi Traboccanti e Briganti”, ma soprattutto raccoglieremo le straordinarie testimonianze dei ‘traboccanti’, o ‘trabucchisti’ o ancora i ‘trabuccolanti’. Come Mario, il più giovane “traboccante” di San Vito Chietino, che sta cercando di apprendere dal suo padrino, Franco Cicchetti, l’arte di costruirli. O Natale, l’ultimo “traboccante antennista” di Vieste, alla ricerca di un erede che voglia seguirlo sulla lunga antenna, per avvistare il pesce in arrivo”.
Il progetto ha ricevuto il sostegno della Camera di Commercio di Chieti e Pescara, degli sponsor Astra srl e Cantina Colle Moro, ha come partner tecnici Legambiente Abruzzo, Taumat, Nissan e Marketing Digital Mind, si fregia del patrocinio del Parco Nazionale del Gargano, del Comune di Peschici e del Comune di Vieste, e del sostegno del Comune di Vasto e del GAL Costa dei trabocchi.
A bordo, a comporre l’equipaggio, oltre a Di Domenico, il direttore della fotografia Fabio Abatantuono, l’operatore di macchina Eric Tornaghi, l’assistente di scena Daniele Sicuro e la social media manager Chiara Cervigni. Al timone il comandante Ivo Olivieri.

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