Per ora le acque saranno chete. Per ora: sì perché dal doppio meeting di ieri, il primo fra ambulanti e amministrazione, e il secondo avvenuto fra ambulanti stessi, è emersa una prima finestra di dialogo concreto fra gli attori chiamati in causa. Il 13 ottobre prossimo, quindi sabato, giorno deciso per lo spostamento del mercato dai piani amministrativi, avverrà, in base ad accordi presi, la tanto famosa prova di sperimentazione dei banchi che, in primis il sindaco Gabriele De Angelis voleva realizzare per vedere se i conti tornano davvero oppure no, in merito alle questioni di sicurezza ultime. La zona prescelta, alla fine, per lo spostamento del mercato, è quella denominata della Campana della Pace, dietro al Teatro dei Marsi.
Ieri mattina, nonostante la pioggia che veniva giù dall’alto, si è regolarmente tenuto lo sciopero degli ambulanti del mercato del sabato di Avezzano, i quali continuano, dal canto loro, comunque, a sostenere, anche attraverso la voce delle associazioni di categoria e dei sindacati, che questa tradizionale manifestazione del commercio di strada cittadino non debba distaccarsi troppo dal cuore della città, il suo centro, nonostante i pareri dell’Amministrazione. Eppure, dopo una mattinata di serrato dialogo e una seconda riunione fra i commercianti stessi, qualche apertura, alla fine, è venuta a galla. «La manifestazione di protesta è riuscita benissimo, tantissime sono state, di fatti, le persone partecipanti. La pioggia di certo non ci ha arrestato. Non appena si è conclusa questa seconda mattinata di sciopero, – esprime Giovanni Cioni, per Fiva Confcommercio – il sindaco ha ricevuto noi sindacati, per la precisione Fiva, Confesercenti, Cidec e Asvicom più una delegazione di ambulanti da fuori Regione».
Ma cerchiamo di andare per ordine. Il primo gradino lo ha salito l’Amministrazione comunale di Avezzano stessa, che ha sempre premuto sul tasto dello spostamento del mercato per mere «ragioni di sicurezza e non per andare contro chi lavora ad Avezzano il sabato, in quello che è uno dei più grandi mercati della zona», così ha detto il sindaco stesso, De Angelis. «Il mercato – ha dichiarato ancora il primo cittadino nell’incontro di ieri – credo che possa essere migliorato e che possa essere vissuto in totale sicurezza e diventare, in questo modo, anche maggiormente attrattivo per i visitatori che arrivano da fuori città. Ad oggi chi volesse arrivare dai paesi limitrofi trova difficoltà a parcheggiare e spesso si scoraggia per via del traffico e dell’intasamento che trova nelle vie del centro». Da qui, sicuramente la volontà di trovare un accordo con gli ambulanti che vivono e che fanno vivere settimanalmente il famoso mercato.
«Le posizioni, però, restano distanti. – ammette Cioni – Noi ambulanti, poi, ci siamo riuniti in una seconda assemblea per discutere tra di noi su quanto dichiarato dal sindaco. Dal nostro confronto, abbiamo deciso che sabato 13 ottobre, andremo nella zona Campana della Pace a fare questa prova che ci è stata richiesta dal primo cittadino». Di fatti, proprio De Angelis, assieme agli uffici, ha espletato diversi sopralluoghi nell’area cosiddetta della ‘campana’, incontrando anche il direttore delle poste che si è impegnato, dal canto suo, a lasciare libero dalle auto l’intero parcheggio. «È un’aria ampia – secondo il primo cittadino – e tutta la zona, come accertato dagli uffici comunali, raccoglie oltre 15mila residenti. Quando il mercato fu spostato con il sindaco Spallone, la città non era quella di oggi. La zona nord di Avezzano, adesso, raccoglie un bacino di utenza grande, che sono certo sarà un potenziale», ha detto. Quindi la ‘prova’ avverrà. Gli ambulanti tendono, perciò, una mano.
Contemporaneamente, però, i primi giorni della settimana ventura, verrà portata in Comune una controproposta del mercato in centro partorita dalle menti degli ambulanti e dei loro rappresentanti, affinché, per il sabato successivo alla sperimentazione generale, ossia sabato 20 ottobre, sia messa agli atti anche la prova voluta dagli ambulanti, in base alla loro controproposta. «Siamo, comunque, aperti a qualsiasi miglioramento – ha affermato Cioni – protocolleremo la nostra proposta di mercato in centro, la quale sposta il mercato del sabato da Piazza Torlonia, inquadrandolo in vie comunque adiacenti. Sviluppandolo, cioè, anche su altre strade, lasciando al sindaco tutta piazza Torlonia libera, ma non facendoci relegare in altre zone della città, perché la presenza in centro è sia un nostro beneficio, sia un beneficio per i negozi ‘fissi’ centrali».
E proprio il 13 ottobre prossimo, vi sarà anche l’inaugurazione della famosa Piazza Torlonia ristrutturata a mo’ di piazza-giardino, a partire dalle ore 15. «La prova – ha affermato Cioni – del prossimo sabato servirà anche per mettere in luce alcuni disagi che noi ambulanti abbiamo riscontrato in zona Campana della Pace, ma vedremo, a questo punto, direttamente sul campo».
«Questa amministrazione – ha chiosato il sindaco dal canto suo – non vuole danneggiare nessuno e come scritto anche nella delibera, già da sabato prossimo ci possiamo nuovamente sedere ad un tavolo e concertare insieme soluzioni. Il sindaco non ha mai chiuso le porte agli ambulanti e nemmeno vuole remare contro il lavoro degli ambulanti. Abbiamo pensato semplicemente ad un’idea nuova di città, la quale passa anche attraverso la riqualificazione di alcuni edifici e di alcune aree; abbiamo progettato opere pubbliche che vanno tutelate ma non per questo danneggeremo il commercio. Intanto, vi chiedo – ha detto agli ambulanti – di sperimentare questa nuova collocazione e approfittare anche dell’entusiasmo che ci aspettiamo avranno gli utenti. Se non andrà bene, ci saranno altre soluzioni».
Non è rimasta inerme e silente l’opposizione del Comune, scesa in piazza per la questione mercato. «Manca ogni traccia di condivisione – hanno rimarcato Gianni Di Pangrazio, ex sindaco e consigliere di opposizione, il consigliere di opposizione Domenico Di Berardino, già presidente del Consiglio nella passata Amministrazione, Mario Babbo, consigliere di opposizione e capogruppo – De Angelis doveva convocare il Consiglio ben prima: i Rappresentanti eletti di tutti i cittadini avrebbero potuto esprimere le loro posizioni e considerazioni ed egli, raccolte le istanze dei lavoratori e dei Rappresentanti delle associazioni di categoria, avrebbe potuto fare la sintesi di tutte le posizioni espresse dalle varie componenti, con l’obiettivo di raggiungere una decisione quanto più possibile condivisa, funzionale e corretta, nei modi e nei termini. Tutto questo non c’è stato e ci auguriamo che non si perda altro tempo e si proceda in questa direzione. Il primo cittadino esca dalla torre e presti ascolto all’esasperazione di tanti padri di famiglia, è un suo dovere».