Cosa resta?
Resta tutto in realtà. Nell’aria, nella neve e nella polvere per terra. Negli occhi e nelle mani che hanno scavato. Anche se da domani in poi non ci sarà più nulla. Solo la lenta normalità di Forme, piccola frazione di Massa d’Albe, il suo ritmo di vita naturale. Le sue case e le sue strade, i suoi vicoli e la sua brava gente. Nessun posto di blocco, nessun elicottero pronto per decollare dal campo sportivo e portare in quota, a 1800 metri di altezza, i soccorritori provenienti da tutta Italia. Resta perché c’è stato.
Resta perché si è fatto di tutto, per più di 20 giorni consecutivi. Resta perché per quasi un mese nessuno si è arreso e Vigili del Fuoco, Guardia di Finanza, Soccorso Alpino, Alpini, Polizia e Carabinieri, nonché Protezione Civile hanno trovato a Forme una seconda casa, quella dell’emergenza.
Ma oggi cosa resta? Stamattina, grazie agli operatori del Nucleo Volontari di Protezione Civile di Tagliacozzo, coordinato da Christian Rossi,si è proceduto a smontare il campo base di Forme. Si è proceduto allo smontaggio del campo di coordinamento, in loco per oltre 25 giorni: una squadra di Tagliacozzo ha smontato la tenda pneumatica e gli impianti elettrici. I volontari di Protezione Civile hanno rimosso l’illuminazione del campo; si sta, insomma, ricontrollando ogni attrezzatura da portare via. Nella giornata di domani, invece, si continuerà con lo smantellamento di alcune attrezzature che sono collegate con il gruppo elettrogeno, che deve restare in funzione fino al 22 febbraio, quindi lunedì.
I volontari di Protezione Civile, inoltre, stanno anche ripulendo tutto l’ambiente circostante al campo base, “perché – chiosa Rossi – è anche giusto che lo lasciamo così come lo abbiamo trovato, prima che questa ferita incancellabile scalfisse i cuori di tutti”.
Resta e resterà. I soccorritori a Forme hanno trovato un’accoglienza unica, come unico è stato il loro spirito guida, che non aveva divise o colori. Lo spirito guida di riportare a casa, prima o poi, quei quattro ragazzi innamorati della montagna, che una domenica di gennaio proprio sulla montagna, ci hanno detto addio.