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“Il caro benzina sempre più asfissiante”

L'allarme del Centro giuridico del Cittadino, capitanato da Augusto Di Bastiano: "Non esiste motivazione tecnica per questi rialzi". Il Codacons presenta esposto a 104 Procure e all’Autorità Garante della Concorrenza: possibili speculazioni a danno di consumatori e imprese.

Il caro benzina e diesel diventa sempre più asfissiante siamo in presenza di una colossale truffa, non esiste motivazione tecnica di questi rialzi. Il mercato ha alzato i prezzi in maniera irragionevole e lo stanno pagando i cittadini e le imprese. il gasolio “sale addirittura del +51,3%”. In zone più difficili da raggiungere, come le isole, gli aumenti sono ancora più significativi che nel resto d’Italia”. L’allarme viene lanciato questa volta dal Centro Giuridico del Cittadino, presieduto da Augusto Di Bastiano.

QUANTE LE TASSE CHE PAGHIAMO SUL CARBURANTE?

Oggi dovrebbe gravare sul prezzo alla pompa per un totale di 728 centesimi a cui però bisogna aggiungere l’Iva per arrivare quindi a oltre 1 euro (1,049) di tassazione su ogni litro di benzina.

Le accise rientrano in una voce unica che finanzia il bilancio statale nel suo complesso.

Le accise attualmente in vigore si applicano solo su alcuni beni, quali:

oli minerali e loro derivati (benzina, gasolio, gpl, gas metano)

bevande alcooliche (liquori, grappe, brandy)

fiammiferi

tabacchi lavorati (sigarette)

energia elettrica

oli lubrificanti

Ma quelle più tristemente famose sono le accise su benzina gasolio e gpl. E sono tante, ben 18 le accise sui carburanti che gravano sulle tasche degli automobilisti italiani. Di seguito ecco l’elenco completo di quelle poste sui carburanti in Italia, con l’anno e il motivo di introduzione:

1) finanziamento della crisi di Suez (1956) – 0,00723 euro;

2) ricostruzione post disastro del Vajont (1963) – 0,00516 euro;

3) ricostruzione post alluvione di Firenze (1966) – 0,00516 euro;

4) ricostruzione post terremoto del Belice (1968) – 0,00516 euro;

5) ricostruzione post terremoto del Friuli (1976) – 0,00511 euro;

6) ricostruzione post terremoto dell’Irpinia (1980) – 0,0387 euro;

7) finanziamento missione ONU in Libano (1982 – 1983) – 0,106 euro;

8) finanziamento missione ONU in Bosnia (1996) – 0,0114 euro;

9) rinnovo contratto autoferrotranvieri (2004) – 0,020 euro;

10) acquisto autobus ecologici (2005) – 0,005 euro;

11) ricostruzione post terremoto de L’Aquila (2009) – 0,0051 euro;

12) finanziamento alla cultura (2011) – 0,0071;

13) finanziamento crisi migratoria libica (2011) – 0,040 euro;

14) ricostruzione per alluvione che ha colpito Toscana e Liguria (2011) – 0,0089 euro;

15) finanziamento decreto “Salva Italia” (2011) – 0,082 euro;

16) finanziamento per ricostruzione post terremoto dell’Emilia (2012) – 0,024 euro;

17) finanziamento del “Bonus gestori” (2014) – 0,005 euro;

18) finanziamento del “Decreto fare” (2014) – 0,0024

Come si può vedere il ricorso a questo strumento è aumentato nel corso degli anni: in quarant’anni – tra il 1956 e il 1996 – sono state introdotte otto accise e le altre dieci in soli dieci anni, tra il 2004 e il 2014″.

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