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Il caso di Capistrello, la mamma: “Sono indignata”

Parla sui social la mamma del ragazzo aggredito nella notte della Festa di Sant'Antonio a Capistrello. Ragazzo di minore età originario di Luco dei Marsi. L'aggressione, sulla quale si stanno svolgendo ancora le indagini da parte dei Carabinieri della Compagnia di Tagliacozzo, è avvenuta nella notte tra il 12 e il 13 giugno. Ancora da accertare anche il numero dei coinvolti nell'aggressione. Per ora, si esclude che si sia trattato di una rissa.

Sta facendo ancora parlare di sé il caso dell’aggressione avvenuta ai danni di tre ragazzi di Luco dei Marsi, accaduta a Capistrello, nella notte tra il 12 e il 13 giugno scorsi, la nota notte della festa di Sant’Antonio, patrono del paese.

Un caso che ancora non si chiude né sui social, né nella vita privata, né tanto meno sulla carta, visto che le indagini sono ancora in corso, portate avanti dai Carabinieri di stazione e Compagnia. Secondo i fatti ricostruiti – ancora non del tutto – un minore di Luco dei Marsi avrebbe avuto la peggio; per lui, difatti, sono stati conteggiati in Ospedale dai medici 20 giorni di prognosi, per le lesioni riportate. La zona non è video-sorvegliata.

L’episodio, però, non è stato bollato come rissa. Ancora incerto, il numero di partecipanti all’aggressione.

Le denunce sono partite dai ragazzi di Luco dei Marsi. L’ipotesi di reato è quella, per ora, di lesioni personali, stando ai fatti in mano agli inquirenti; l’episodio assolutamente spiacevole e da condannare è avvenuto dopo la mezzanotte nella zona della stazione: i ragazzi coinvolti non erano tutti minorenni, ve ne era qualcuno anche di maggiore età. I giovani di Luco raccontano che i ragazzi di Capistrello contro di loro fossero addirittura una 30ina. L’aggressione sarebbe scoppiata per futili motivi.

In questi giorni, però, non è stata digerita l’intervista rilasciata dal sindaco di Capistrello, Francesco Ciciotti, ai microfoni e davanti alle telecamere della Rai regionale. Il sindaco lo ha definito un “fatto non così eclatante. Il ragazzo di Luco dei Marsi non è ricoverato e non è vero che ha subito dei danni irreversibili”. Tanto che, recentemente, la madre del ragazzo minorenne di Luco dei Marsi, che ha riportato più lesioni dopo l’aggressione, ha scritto un post pubblico sulla sua bacheca Facebook, rispondendo in qualche modo alle parole usate dal sindaco.

Questo il post integrale della mamma del ragazzo, che si è sfogata sui social:

“Egregio signor sindaco di Capistrello,

sono Adele Crescenzi, la madre del ragazzo che la notte tra domenica 12 e lunedì 13 giugno ha subito l’ aggressione nella sua città. Ebbene, nel seguire il servizio mandato in onda dal tg3 regionale sabato 18 giugno, ho provato una profonda indignazione, scaturita dalle sue parole a riguardo dell’accaduto. Indignazione che non voglio e non posso nascondere e tacere.

Innanzitutto ci tengo a precisare che non si è trattato di una rissa, ma di ben altro e a prescindere da come si sono svolti i fatti che sono già al vaglio dei carabinieri, quello che è inammissibile è il messaggio che lei ha lanciato attraverso un tg regionale, sminuendo una violenza che poteva sfociare in qualcosa di irreparabile.
La mia domanda è:

Se fosse stato suo figlio ad essere massacrato e a tornare a casa nelle condizioni in cui ho visto rientrare il mio, di figlio, avrebbe ritenuto la vicenda altrettanto poco grave?”

E per di più, ammettendo anche che, grazie a Dio, non c’è nulla di più grave della morte, ma tenendo anche presente che spesso traumi psicologici sono ben più dannosi di ferite, fratture e denti rotti (per la cronaca a mio figlio ne hanno spaccato 3 di denti) come può una carica istituzionale così importante come la sua, far passare un messaggio che tende ad “alleggerire” un episodio che va sempre e comunque condannato?

Io sono un genitore, ma anche un’educatrice che lavora nel e per il sociale e con chiunque opera al mio fianco, combattiamo ogni giorno contro qualsiasi forma di arroganza, di prepotenza, di violenza anche solo verbale, figuriamoci fisica.

Caro sindaco, le giunga tutto il mio dispiacere, quello della mia famiglia e di tutte le persone (tra cui molti insegnanti) che in questi giorni non hanno fatto altro che manifestare la loro vicinanza e solidarietà a mio figlio e che, con l’intervista da lei rilasciata, hanno visto sminuire il loro quotidiano prodigarsi per educare i ragazzi al rispetto della vita, della società e del bene comune.

Grazie per aver reso ancor più difficile il servizio educativo”.

La Redazione si è messa in contatto stamattina anche con il primo cittadino di Capistrello, che non ha voluto dichiarare nulla al momento, ma ha annunciato che risponderà alla madre. Si è detto vicino comunque ai ragazzi convolti. Il nostro giornale pubblicherà, non appena le avrà ricevute, le parole del primo cittadino di replica.

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