È intitolato a Giacomo Matteotti perché vuole lanciare un messaggio di pace dopo il fascismo e gli orrori della guerra. È nato nel 1945, all’alba di un nuovo inizio in un’Italia divisa tra coppiani e bartaliani. E ad aggiudicarsi la prima edizione del Trofeo Matteotti di Pescara, 74 anni fa, è stato proprio Gino Bartali. Da allora, la classica pescarese ha vissuto stagioni di gloria (il tris di Francesco Moser e i sigilli di Roger De Vlaeminck e del compianto Felice Gimondi) e momenti di buio, fino al baratro in un cui era precipitato sino allo scorso anno, quando la nuova proprietà targata Daniele Sebastiani ha ridato nuova linfa alla classica più a sud dello stivale.
Domenica 22 settembre prenderà il via la 72/esima edizione del Trofeo Matteotti, rivitalizzato dalla nuova gestione tecnica, guidata dall’ex professionista Stefano Giuliani, e da un calendario che favorisce la presenza di corridori importanti nel panorama internazionale. Per l’edizione 2019 è prevista la partecipazione di quattro squadre WorldTour (la cosiddetta Serie A del ciclismo), vale a dire i kazaki della Astana, gli spagnoli della Movistar, gli americani della Education First e i sudafricani della Dimension Data. Parterre di primo ordine anche nella startlist dei corridori, tra i quali spicca il basco Mikel Landa, quarto all’ultimo Giro d’Italia e sesto all’ultimo Tour de France, e il ceco Roman Kreuziguer, già vincitore di una Amstel Gold Race. Al via anche la Nazionale Italiana del CT Davide Cassani, alla prova generale in vista del campionato del mondo in programma in Gran Bretagna domenica 29 settembre. Tra gli azzurri, presenti i leader Sonny Colbrelli e Matteo Trentin (vincitore di tappe al Giro, al Tour e alla Vuelta), e del teatino Giulio Ciccone, vincitore della tappa del Mortirolo nell’ultima Corsa Rosa e splendida Maglia Gialla alla Grande Boucle.
Invariato il percorso, con partenza e arrivo da Piazza Duca degli Abruzzi di Pescara e un circuito di 15 km da ripetere 13 volte per un totale di 195 km. Previsto un dislivello di 1950 metri complessivi (150 per ogni tornata). Il tracciato presenta le salite di Montesilvano Colle (800 metri al 6,5% di pendenza media), Colle Caprino (2,6 km al 4%) e via Tiberi (600 metri al 7%), con quest’ultimo decisivo in quanto posto a 6,5 km dal traguardo.