Riceviamo e pubblichiamo :
I Consiglieri Enrico Verini e Gianni Padovani hanno presentato una mozione che impegna il Sindaco (e per lui l’intera amministrazione), nelle gare di affidamento esterno di pubblici servizi comunque riconducibili all’ente, a prevedere la clausola che il personale eventualmente impiegato, abbia una retribuzione non inferiore a euro 9 all’ora.
Sembra scontato che già sia così, ma in realtà esistono lavoratori dipendenti di ditte e/o cooperative vincitrici di affidamenti da parte del comune, a cui questa soglia minima, che definiamo di dignità, non è affatto garantita.
Crediamo che il nostro comune, qualora aderisse alla proposta avanzata, compierebbe un passo importante contro le diseguaglianze sociali e l’aggravarsi del fenomeno dei lavoratori poveri (working poor), cioè coloro che, pur avendo un’occupazione, si trovano a rischio di povertà e di esclusione sociale a causa del livello troppo basso della loro retribuzione, della insufficiente crescita o progressiva erosione del potere d’acquisto dei loro salari e della loro precarietà lavorativa.
Introdurre questa clausola negli affidamenti esterni, ci qualificherebbe come comune avanzato che rifiuta la logica del massimo ribasso (ricordare sempre l’adagio popolare che recita che chi più risparmia più spende) che spesso si traduce in servizi o lavori scadenti su cui poi bisogna rimediare con altri esborsi.
Creare un tessuto sociale che esca fuori dalla sacca di povertà, permetterà poi un risparmio indiretto, sgravando il numero delle persone al di sotto della soglia isee che da un lato non si pagano abbastanza e che poi si assistono con sovvenzioni (il mondo al contrario).
Il lavoro è dignità ed è a fondamento delle libertà costituzionali; senza lavoro non si riesce a godere delle stesse, come recita la nostra stessa Costituzione. Ma il lavoro deve avere una retribuzione corretta.
I Consiglieri Enrico Verini e Gianni Padovani.
Comunicato stampa