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Il Consorzio di Bonifica Ovest risponde a Fipsas

"Azioni immediate, ora è necessaria una riforma"

In risposta alle recenti segnalazioni e articoli di stampa riguardanti la morìa di pesci nel Canale 8000 del Fucino, il Consorzio di Bonifica Ovest desidera chiarire la propria posizione, sottolineando che non è rimasto inattivo di fronte a questa emergenza. Al contrario, si è attivato con tutte le misure possibili, nonostante le gravi lacune normative che caratterizzano il contesto attuale.

La gestione del deflusso minimo vitale nei canali artificiali del Fucino è ostacolata da un vuoto normativo che limita l’intervento tempestivo e autoritario degli enti. Questa criticità è denunciata dal Consorzio come una delle cause principali del disastro ambientale in atto.

“Non possiamo essere accusati di immobilismo quando il quadro normativo ci impedisce di agire con efficacia,” afferma il Presidente del Consorzio, Giancarlo Di Pasquale. “Ci siamo impegnati al massimo, ma è giunto il momento di rivedere le regole.”

In risposta all’emergenza, il Consorzio ha implementato una serie di interventi, tra cui:
– Convocazione di un tavolo prefettizio per coordinare le istituzioni.
– Monitoraggio costante dei livelli idrici con segnalazioni ufficiali.
– Richiesta di controlli ambientali agli enti competenti.
– Comunicazione ai Comuni del superamento dei livelli minimi.
– Inviti formali ai Sindaci per emettere ordinanze di fermo irriguo.

In aggiunta, è stato avviato un intervento congiunto con il Comune di Avezzano per la rimozione delle carcasse dei pesci, con l’obiettivo di contenere i rischi sanitari e ripristinare le condizioni ambientali.

“Abbiamo agito con responsabilità, trasparenza e rapidità,” dichiara il Direttore del Consorzio, dott. Abramo Bonaldi. “Ora chiediamo che anche gli altri attori coinvolti facciano la loro parte.”

Il Consorzio di Bonifica Ovest lancia quindi un appello chiaro: è necessario superare le ambiguità legislative e costruire un sistema che consenta agli enti di prevenire, piuttosto che reagire a eventi critici.

“È fondamentale istituire un tavolo tecnico permanente, che coinvolga Regione, Autorità di Bacino, ARTA, Consorzio di Bonifica, Comuni e associazioni,” conclude il Presidente: “Solo così potremo garantire una gestione idrica sostenibile e prevenire il ripetersi di eventi drammatici come quello del Canale 8000.”

Comunicato stampa

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