Arriva da Roma l’ok alla costruzione della centrale di compressione Snam nel capoluogo della Valle Peligna. È la conclusione della procedura decisa dal Consiglio dei Ministri per quanto riguarda la nascita della centrale a Sulmona. Il coro dei no che si è alzato dall’Abruzzo non è stato ascoltato da chi poteva scongiurare la realizzazione di un gasdotto a cui la politica abruzzese e non solo, ha ribadito in più occasioni l’assoluta contrarietà. Immediatamente dopo il passaggio del provvedimento, si sono scatenate una serie di reazioni forti che fanno prevedere che l’ultima parola non sarà quella del Consiglio dei Ministri.
«Sulmona è stata violentata dal cinismo della politica e dei partiti, sordi, ormai da tempo, dinanzi alle legittime istanze dei cittadini – ha dichiarato il sindaco di Sulmona, Annamaria Casini – Non possiamo accettare e non accetteremo il vilipendio messo in atto contro il nostro territorio. Sono certa che il Consiglio Comunale di Sulmona in questa battaglia sarà sostenuto con forza e anche dagli altri sindaci del territorio, come, coesi, hanno già dimostrato ieri in occasione della seduta di Consiglio comunale straordinario in Tribunale, mostrando compattezza e grande senso di solidarietà per le importanti questioni afferenti la nostra comunità. Per questo motivo – ha sottolineato – ritengo opportuno e necessario convocare un’assemblea dei sindaci per il prossimo 27 dicembre alle ore 18 nell’aula consiliare di Palazzo San Francesco, al fine di valutare congiuntamente, al di fuori da ogni appartenenza politica, tutte le azioni utili da intraprendere per il bene della nostra città».
«Noi ci costituiremo al Tar avverso la delibera del Consiglio dei Ministri per quanto riguarda questa centrale. Siamo sempre stati contrari, e utilizzeremo tutti gli strumenti che l’ordinamento ci consente per fare in modo che quella delibera venga sospesa e ridiscussa». Lo ha detto il presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso.
«Un errore che faremo di tutto per correggere seguendo le strade che la legge ci permette di percorrere». Lo ha affermato il vicepresidente della Giunta regionale, Giovanni Lolli, che era presente in seduta del Consiglio dei ministri in rappresentanza della Regione Abruzzo. «Anche in quella sede – spiega il Vicepresidente – ho confermato la netta contrarietà della Regione sulla realizzazione della centrale di decompressione. Siamo stati sempre contrari ad una soluzione del genere e lo abbiamo ribadito anche davanti al Governo quando ha deciso di avocare a sé la decisione finale sulla centrale per superare il blocco che si è creato all’interno della Conferenza del servizi. La posizione della Regione non è mai stata una posizione strumentale, al contrario abbiamo sempre motivato il nostro dissenso».
«Il Governo ci ripensi, considerando che la Regione già in queste ore sta predisponendo ogni iniziativa anche legale per scongiurare il progetto. In particolare, si valutino altre possibilità, sia come area, sia come impianto», ha dichiarato la senatrice Pd, Stefania Pezzopane, «Proprio non ci voleva, considerando che questi sono stati giorni molto positivi per l’Abruzzo, visti i numerosi importanti risultati contenuti nel decreto fiscale, nella legge di bilancio e, proprio ieri, l’approvazione della legge del bimillenario di Ovidio».
«La decisione del Governo di realizzare a Sulmona la centrale di compressione del gas è l’ennesima ferita ad un territorio che davvero potrebbe fare dell’ambiente la risorsa primaria della propria economia». Lo dichiara Massimo Carugno, componente della segreteria nazionale del Psi.
«Quello di ieri è stato il peggior regalo che il governo targato Pd potesse fare al nostro territorio per le feste di Natale. E’ stata un mossa che in sordina hanno voluto far pesare sulle nostre teste. Questo dimostra la scelleratezza che la sinistra al governo è stata capace di utilizzare per calare contro il parere contrario dei territori opere impattanti». Lo afferma Antonio Menchinelli, coordinatore cittadino di Forza Italia.
Fonte: ANSA
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