Il ministro della Salute Orazio Schillaci ha partecipato questa mattina alla cerimonia di
inaugurazione dell’anno accademico 2023/2024 dell’Università degli Studi dell’Aquila, che si è
svolta nell’aula magna “Vincenzo Rivera” del Centro congressi “Luigi Zordan”, nel convento di San
Basilio, recuperato nella sua piena e totale funzionalità.
Presenti, tra gli altri, anche il presidente della Regione Marco Marsilio, il sindaco dell’Aquila
Pierluigi Biondi, la presidente della Corte d’Appello Fabrizia Francabandera, le autorità civili e
religiose e i rettori di oltre venti atenei italiani.
Dopo aver toccato, negli anni precedenti, i temi della prossimità, della resilienza e della riacquisizione
dei luoghi, il rettore UnivAQ Edoardo Alesse ha voluto focalizzare la prolusione di quest’anno sul
rapporto tra università e città/territorio e sul destino che attende sarà l’università dopo il PNNR.
Rapporto università/città
“Il mio principale impegno prima di lasciare la guida dell’Ateneo” ha dichiarato Alesse “sarà quello
di far sì che la relazione tra una città distrutta da un terremoto quindici anni fa ma che sta rinascendo
molto bella e la sua Università possa trasformarsi in un modello virtuoso di città universitaria o ancor
meglio città della conoscenza, secondo le ben note raccomandazioni dell’OCSE. Per giungere al
risultato auspicato sarà necessaria una forte sinergia con gli enti locali, con le associazioni
professionali e del terzo settore, con tutti gli stakeholder e con i cittadini. A questi ultimi chiedo di
accettare gli studenti come una risorsa preziosa per L’Aquila e per la rivitalizzazione del suo centro
storico. La gioia di vivere che trasmettono i ragazzi è benefica per una città austera e compassata
come la nostra. Anche gli stranieri, che cerchiamo con il massimo impegno di far arrivare sempre più
numerosi, hanno bisogno di alloggi e di adeguata accoglienza e vicinanza. E se i nostri studenti talora
eccedono con la loro serotina euforia tipica dell’età, accettiamoli con generosità e benevolenza come
figli adottivi”.
PNRR: “Bene aumento numero borse di dottorato, ma serve incrementare il loro importo”
Rispetto al PNRR, e in particolare alla Missione 4-Istruzione e Ricerca, Alesse ha voluto lanciare un
allarme sulle borse di dottorato nate grazie ai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza:
“L’aumento significativo del numero di borse di dottorato ha amplificato, senza risolvere, la crisi del
terzo livello di formazione e della dicotomia tra la vocazione universitaria e quella aziendale dei
dottorati. Il massivo aumento del numero delle borse non accompagnato da un coerente incremento
del loro importo, che è l’unica cosa di cui ci sarebbe un reale bisogno per garantire dignità economica
ai nostri allievi, lascia tutti molto perplessi. Se non riusciremo a risolvere questo problema retributivo,
difficilmente troveremo in futuro persone disposte a concorrere per queste posizioni. Queste
considerazioni, cui si aggiunge l’importante ondata di assunzioni in ruoli a tempo determinato, che
rischia nel momento della chiusura dei progetti, di generare molte situazioni di precarietà, non
vogliono minimamente sminuire l’importanza del PNRR, cui vengono riconosciuti notevoli elementi
di positività, ma solo gettare le basi per mettere in atto alcune strategie di salvataggio”.
I numeri di UnivAQ: oltre 70 corsi di laurea, nel 2023 effettuate 120 nuove assunzioni
“Siamo un ateneo in buona salute economico-finanziaria, che, nel corso del 2023, ha reclutato circa
120 unità di personale tra docenti e personale tecnico-amministrativo” ha ricordato Alesse “e che
mantiene una buona attrattività richiamando studenti e docenti da fuori città e da fuori regione, con i
suoi 72 corsi tra triennali, magistrali e a ciclo unico (tra cui 15 corsi internazionali che rilasciano
titoli congiunti o doppi/multipli, 12 solo in lingua inglese, ndc) tra cui il neo-istituito corso
magistrale in Ingegneria delle Infrastrutture”.
“Immatricolazioni in aumento ma futuro sarà difficile”
In merito agli immatricolati, Alesse ha rimarcato come l’Università dell’Aquila abbia fatto
registrare, finora, un aumento del 6% rispetto allo scorso anno: “Ma di certo” ha ricordato il rettore
“in un prossimo futuro incontreremo non poche difficoltà a mantenere questi numeri, a causa del
calo demografico in atto nel nostro Paese, della tendenza dei nostri diplomati a non iscriversi in
misura adeguata all’università e della concorrenza agguerrita delle università telematiche, che ci
sottraggono studenti avviandoli verso percorsi formativi di qualità modesta, inadeguati per i
requisiti di docenza ed eversivi rispetto alla logica della formazione superiore, che per natura e
tradizione deve essere partecipata e professionalizzante soprattutto in alcune discipline”.
I risultati: corsi SNA e riqualificazione ex Reiss Romoli
Tra i traguardi più importanti raggiunti dall’ateneo nel 2023, Alesse ha voluto ricordare l’avvio dei
corsi tenuti da UnivAQ per la Scuola nazionale dell’amministrazione – con la quale esiste una
convenzione presentata un anno fa proprio nel corso dell’inaugurazione dell’anno accademico
2022-2023, insieme alla presidente Paola Severino e al ministro per la Pubblica Amministrazione
Paolo Zangrillo – e l’inizio dei lavori per la realizzazione del progetto ACCELERATE, che
prevede, entro il 2026, il recupero di gran parte del complesso dell’ex Scuola Reiss Romoli, “che
diventerà” ha spiegato Alesse “una struttura laboratoriale multivalente atta a promuovere le attività
di trasferimento tecnologico e lo sviluppo di nuova imprenditorialità” nonché sede per le attività
future di Vitality, l’ecosistema di innovazione del Centro Italia finanziarto nell’ambito del PNRR
con 120 milioni di euro di cui UnivAQ è hub e che vede coinvolte tutte e nove le università di
Abruzzo, Marche e Umbria.
Schillaci: “Emozionato di essere qui, all’Università dell’Aquila ho iniziato il mio percorso di
ricercatore”
“Sono onorato di prendere parte a questa cerimonia e non nascondo anche una certa emozione
tornando da Ministro in questa Università dove è iniziato il mio percorso di ricercatore” ha
affermato il ministro Schillaci “Lo dico anche per rimarcare l’importanza del ruolo e del valore
delle attività svolte dagli Atenei medi o piccoli e di quanto questa consapevolezza sia radicata in me
e legata a una esperienza diretta. A tutto ciò si aggiunge, nel caso dell’Aquila, un valore ulteriore
che gli eventi drammatici della storia recente consegnano alle funzioni svolte da questo Ateneo
nella ricostruzione della città e della sua identità”.
“Tra poco più di un mese” ha proseguito Schillaci “saremo esattamente a 15 anni dal terremoto e
questo Ateneo ha compiuto e continua a portare avanti un enorme sforzo per proiettarsi nel futuro.
Le università hanno un ruolo chiave nella costruzione del nostro domani: qui si producono e si
condividono saperi, formazione di competenze personali e professionali. Un ruolo sempre più
complesso, poiché i cambiamenti del nostro tempo ci chiamano a misurarci con sfide sempre più
ambiziose. Per questo intorno alla missione formativa, deve essere sempre più stretta anche la
sinergia fra tutti i portatori d’interesse e le istituzioni, per costruire insieme un sistema solido e
sostenibile. Siamo in un momento di passaggio e di grandi trasformazioni, su molti fronti.
L’innovazione e le nuove tecnologie ci aiuteranno a rinnovare il sistema sanitario, ad avvicinarlo ai
cittadini. Il cammino in questa direzione è già avviato. La vitalità e l’impegno di questo Ateneo nel
campo della ricerca e dello sviluppo dell’innovazione – che sono pilastri fondamentali per la crescita
sociale ed economica – sono la prova delle sue capacità di resilienza e delle sue potenzialità”.
Gli altri interventi
Alla cerimonia hanno preso parte anche Francesco Raffaele Dais, in qualità di rappresentante degli
studenti, e Antonella Di Nisio, portavoce del personale tecnico-amministrativo, (PTA), mentre la
lectio magistralis è stata tenuta da Marcello Ienca, filosofo, bioeticista e professore di etica
dell’intelligenza artificiale delle neuroscienze al politecnico di Monaco di Baviera e all’École
Polytecnique Fédérale de Lausanne, e da Simone Gozzano, professore di Filosofia della scienza
all’Università degli Studi dell’Aquila, che hanno dialogato sul tema dell’Intelligenza Artificiale
applicata alla salute, tra diritto e algoritmi.