Quella della guerra in Ucraina è una questione che sta avendo purtroppo ripercussioni anche nel mondo del pallone. Anche il calcio abruzzese guarda con preoccupazione alle vicende ucraine, che stanno interessando da vicino anche alcuni tesserati nella nostra regione. Dei giorni scorsi è la notizia di un membro abruzzese dello staff dello Shakhtar Donetsk, che è riuscito per fortuna a rientrare in Italia.
Marco Marcattilii, teramano e da sette anni nello staff tecnico di Roberto De Zerbi, è preparatore atletico dello Shakhtar da questa stagione. Anche lui, insieme a tutto lo staff tecnico e a tutta la squadra si è trovato nel bel mezzo del conflitto divampato tra la Russia e l’Ucraina, riuscendo a tornare in Italia soltanto lunedì 28 febbraio.
“A parte questi sette mesi di lavoro – ci ha detto a proposito dell’esperienza ucraina e dei fatti di questi giorni – è stata comunque un’esperienza di vita che ci arricchisce e che ci permetterà di superare anche altre difficoltà”. E raccontandoci le difficoltà del ritorno a casa: ”Il viaggio è stato molto lungo con diversi cambi, ma tutto sommato non così complicato. Il percorso però mi ha fatto pensare e il fatto di vedere tutta quella gente lasciare il proprio Paese è stato il nostro più grande rammarico. Appena rientrato sono stato all’ITIS di Teramo, dove i ragazzi sono stati bravi e rapidi ad organizzare una raccolta e a capire che laggiù ci sono giovani come loro che stanno vivendo una situazione di estrema difficoltà”.
Anche tra i tesserati della LND Abruzzo ci sono quattro calciatori ucraini: Michel Aleksandrov dell’Alba Adriatica, Olena Kovalenko della Cantera Adriatica Pescara, Andriy Karpushyn del Cesaproba e Andriy Solomakha. Quest’ultimo, 36 anni, è in Italia dal 2004 quando aveva 18 anni ed è capitano del San Gregorio, formazione aquilana del girone A di Promozione. Lo abbiamo sentito telefonicamente mentre era in procinto di andare all’allenamento, ma soprattutto mentre si preparava a partire per la Romania per andare a prendere alcuni suoi familiari: “È una situazione molto difficile, che ha reso tutto molto complicato e pericoloso” spiega Andriy, sottolineando anche come nella comunità in cui vive si stiano già organizzando per l’accoglienza dei profughi che arriveranno dalla sua terra. Questo è l’Abruzzo forte e gentile che si mobilita per la popolazione ucraina.