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Il regista Daniele Vicari ad Avezzano «Vi racconto il film Diaz, sui fatti del G8 a Genova»

Si tinge di un tocco di celebrità il cineforum del Liceo Scientifico Vitruvio Pollione di Avezzano, che ha avuto come ospite d’onore il regista cinematografico Daniele Vicari, vincitore di due David di Donatello, il primo come miglior regista esordiente, il secondo grazie al documentario ‘Il mio paese’. Come di consueto, infatti, la scuola di Via Aldo Moro organizza, annualmente, degli appuntamenti con il grande schermo. Ogni nuova stagione scolastica gli insegnanti, che si occupano e preoccupano di organizzare il corso di cineforum, scelgono una tematica, intorno alla quale ruoteranno i film che, mese dopo mese, saranno mostrati agli alunni partecipanti. Questo lunedì è stato il turno della pellicola cinematografica ‘Diaz – Don’t clean up this blood’, la storia dei fatti violenti che avvennero a Genova, in occasione della conferenza del G8 nel luglio 2001.

Il film rientra nel tema scelto dai docenti organizzatori, ovvero ‘La faticosa lotta per la conquista dei diritti’. Risale al 2012, ma è ancora attualissimo il messaggio che lancia la pellicola diretta dal regista Daniele Vicari. «La storia raccontata dal film è quella della più grave sospensione dei diritti democratici in un paese dell’Occidente, dopo la seconda guerra mondiale», spiega ai microfoni di Info Media News il regista, arrivato ad Avezzano per tenere una lezione agli allievi del Vitruvio, dopo la proiezione del film.

Un tema tanto importante quanto delicato, che suscitò grande clamore 16 anni fa, all’epoca dell’avvenimento dei fatti che Vicari ha scelto di raccontare con l’aiuto della cinepresa. Diaz, titolo del film, è il nome effettivo della scuola di Genova che, nel 2001, subì la violenta irruzione della polizia, in seguito alla conferenza del G8 tenutasi nella città ligure. L’edificio scolastico quella notte ospitava 93 persone di nazionalità, età e condizione sociale differente. La pellicola si concentra sul racconto delle esperienze intrecciate di alcuni di essi, mostrando i fatti accaduti con realismo, concedendo poco spazio alla fantasia.

Il regista Vicari, sottolinea, come sia «importante conoscere la storia, sia quella remota che quella recente. Una storia che deve essere diffusa tra i giovani, perché no, anche attraverso mezzi di comunicazione diversi da un semplice libro di testo».

Il cinema, del resto, considerato da molti come la settima arte, ha come scopo primario quello di raccontare. Ed è stata, forse, questa sua caratteristica ad accattivare Daniele Vicari, il quale proprio ad Avezzano ha compiuto i suoi studi in un istituto tecnico. «Poi l’improvvisa vocazione letteraria, concretizzata dagli studi umanistici all’Università. Fino alla laurea in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma». Non riesce a spiegare come sia nata la sua passione verso l’arte del film, Daniele Vicari. Sa, però, che «mai nessun ostacolo, incontrato lungo il percorso di formazione e di gavetta compiuto, è riuscito ad averla vinta sul mio obiettivo finale, quello di sedermi sulla sedia del regista», in attesa del ‘Ciak si gira’, che precede le riprese di una nuova personale storia da raccontare. I dettagli dell’intervista nel servizio che andrà in onda questa sera, al tg di Info Media News delle 19 e 30, sul canale 119 del digitale terrestre.

 

Foto di: vivofilm.it

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