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Sistema allertamento rischio idrico compie 20 anni

Una giornata dedicata al sistema di allertamento per il rischio meteo-idro a 20 anni dalla sua istituzione. Con l'evento “Guardare indietro per andare avanti”, si offrirà l’occasione per riflettere sul ruolo della scienza e della tecnica nello sviluppo del sistema di allertamento.

Guardare al passato per analizzare il presente e trarre spunti importanti per il futuro del Sistema di allertamento di protezione civile. È questo l’obiettivo dell’incontro, organizzato da Dipartimento della Protezione Civile e Fondazione CIMA, che si terrà il 23 aprile a vent’anni dall’adozione della Direttiva del 27 febbraio 2004 “Indirizzi operativi per la gestione del Sistema di allertamento nazionale per il rischio idrogeologico e idraulico”. Apre la giornata il Ministro per la protezione civile e le politiche del mare, Nello Musumeci mentre le conclusioni sono affidate al Capo del Dipartimento, Fabrizio Curcio.

Partecipano all’incontro rappresentanti di diverse istituzioni coinvolte nel Sistema di allertamento o che hanno preso parte a momenti particolarmente significativi della sua evoluzione. In particolare, è prevista una Lectio Magistralis del Prof. Bernardo De Bernardinis.

Il cammino intrapreso con l’adozione della Direttiva “De Bernardinis” ha permesso al Servizio nazionale della protezione civile progressi significativi dando prova di efficacia nella previsione e prevenzione dei rischi. La Direttiva ha individuato soggetti, ruoli, strumenti, contenuti e modalità dell’allertamento per le possibili situazioni di rischio legate a eventi meteorologici. Cardine del Sistema è la rete dei centri funzionali, costituita dal Centro Funzionale Centrale, presso il Dipartimento della Protezione Civile, e dai Centri Funzionali Decentrati, presso le Regioni e le Province Autonome. La rete dei centri funzionali è impegnata ogni giorno nelle attività di previsione, monitoraggio e sorveglianza dei fenomeni meteorologici.

L’incontro “Guardare indietro per andare avanti” offre l’occasione per riflettere sul ruolo della scienza e della tecnica nello sviluppo del sistema di allertamento, sugli impatti prodotti sulle componenti e strutture del Servizio nazionale, sui profili di responsabilità dei diversi soggetti coinvolti e sugli effetti generati dalla comunicazione del rischio nelle comunità. Inoltre, il confronto consentirà di raccogliere spunti sul futuro del Sistema di allertamento, anche alla luce delle nuove sfide legate ai cambiamenti climatici.

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