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Il Soccorso Alpino abruzzese si aggiudica il Moschettone della Solidarietà

Un riconoscimento importante che premia gli sforzi dei volontari abruzzesi, in un anno in cui la gestione delle emergenze in regione ha scandito l’agenda dei corpi volontari di soccorso. Quest’anno il Moschettone della Solidarietà va al Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico Abruzzo, il prestigioso premio lanzadese, in Valmalenco, inserito nel più ampio La Pica de Crap, un importante riconoscimento alpinistico giunto ormai alla sua sesta edizione e che quest’anno è stato meritatamente assegnato a Mario Conti, il “ragno di Lecco” che nel gennaio del 1974, insieme a tre compagni, compì la mitologica ascesa al Cerro Torre, oggi nota come la Via dei Ragni.

«Un modo per rendere omaggio a una passione nobile, quella per la montagna, ma anche a chi, in montagna e non solo, manifesta un senso di solidarietà importante», spiega Elio Parolini, ideatore del premio e autentico vulcano di idee, che in occasione della sesta edizione ha voluto premiare il Soccorso Alpino e Speleologico abruzzese, per le tante energie spese in questi ultimi anni a sostegno delle comunità colpite dai terremoti del Centro Italia, dall’emergenza neve e in ultimo dalla valanga che ha travolto l’hotel Rigopiano.

Il 23 e il 24 agosto, in due splendide serate a cui hanno partecipato ospiti d’eccellenza come Mario Corradini (l’alpinista trentino che dal ’92 ogni anno è in Nepal con l’associazione “Ciao Namastè” per la costruzione di scuole e distretti ospedalieri), si sono alternate proiezioni su imprese alpinistiche ma anche su impegni solidali e concreti.

Premiato anche l’ultra ottantenne Ignazio Dell’Andrino, emerita guida alpina della Valmalenco, che insieme ai rappresentanti del Soccorso Alpino e Speleologico Abruzzese e all’alpinista Mario Conti, ha ricevuto come riconoscimento un autentico manufatto, nato anche questo dalla creatività di Elio Parolini e di un abile scultore del luogo. «L’idea della Pica de Crap, in pietra (quella caratteristica della Valmalenco) e incastonata nel legno di un tronco -spiega Parolini– nasce da una mia piccozza a cui sono particolarmente legato, perché donatami da un caro amico perso in montagna». Il moschettone rappresenta invece il legante per eccellenza, l’attrezzo che più di ogni altro rinsalda l’unione nei momenti di bisogno e dà il senso della solidarietà. All’emerita guida alpina, invece, va il martello, un attrezzo che negli anni gli è stato tanto familiare, ma al tempo stesso rievoca ancora quel modo originario e autentico di fare alpinismo.

La sesta edizione della Pica de Crap e quarta del Moschettone della solidarietà è stata realizzata grazie anche al contributo del Comune di Lanzada e del Cai Valmalenco.

 

Fonte e foto: Ufficio Stampa Cnsas

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