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Il Tar annulla le delibere sul Consorzio di Bonifica

Pettinari: "Nella delibera, il Consorzio prevedeva aumenti del 70% per gli utenti extra agricoli e del 20% per gli agricoli".

Vincono gli agricoltori, ma chi ha seguito da tempo la questione lo sapeva già. La Regione Abruzzo e il Consorzio di Bonifica Centro erano nel torto, ma anche questa non è una novità per noi. L’ultima sentenza emessa dal TAR, la n. 139/2023, in merito all’applicazione del contributo consortile da parte del Consorzio di Bonifica Centro dà ragione alle nostre rimostranze che da tempo poniamo sul tavolo del Consiglio, e ci stonano quindi le dichiarazioni di alcuni esponenti di maggioranza per i quali sembra andare tutto bene, anche dopo questa ennesima batosta”, ad affermarlo è il vicepresidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari.

“Il TAR Abruzzo – prosegue Pettinari – come era prevedibile, ha di fatto annullato le delibere con le quali il Consorzio di Bonifica Centro ha approvato la nuova contribuzione, per l’anno 2022, a carico dei proprietari di terreni e immobili ricadenti nel perimetro del comprensorio del Consorzio. Nella delibera, presa in esame dal TAR, il Consorzio prevedeva aumenti del 70% per il contributo a carico degli utenti extra agricoli e del 20% per gli agricoli. Questo ingiusto aumento è stato applicato, a detta loro, per vari fattori: rientrate dalle perdite di bilancio scaturite dal mancato pagamento del contributo consortile da parte degli enti pubblici; per il venir meno della quota delle entrate legate al trattamento delle acque reflue e, in parte, per l’aumento dei costi sostenuti per il caro energia. Ovviamente le motivazioni non reggono e il TAR lo ha messo nero su bianco. Da normativa vigente, infatti, ogni proprietario di immobili e terreni ricadenti nel perimetro consortile è tenuto a contribuire alle spese di esercizio e manutenzione delle opere consortili esclusivamente in ragione del beneficio che traggono dalla bonifica e non per il semplice fatto di essere all’interno del perimetro del comprensorio. Ne viene che agli utenti non possono essere applicati costi non direttamente connessi con la costruzione, manutenzione e l’esercizio delle opere consortili”.

Questo principio era ben chiaro sin dall’inizio e il sottoscritto si è sgolato a farlo capire all’attuale Governo regionale, che ora fa finta di nulla. Sin dal 2019, infatti, ho più volte inviato lettere all’Assessore competente e direttamente al Consorzio di Bonifica Centro, con le quali sollecitavo gli stessi a prendere i dovuti provvedimenti per rivedere il metodo di applicazione del contributo in base a parametri che tenessero conto del reale beneficio in seno ai proprietari di immobili e terreni ricadenti nel perimetro. Addirittura nell’ottobre 2019 ho presentato una Risoluzione, approvata poi all’unanimità del Consiglio regionale nel 2020 – continua il vicepresidente del Consiglio regionale – con la quale ho impegnato formalmente la maggioranza di Centrodestra ad intervenire celermente affinché i Consorzi di Bonifica adottassero dei Piani consortili in grado di quantificare, su specifici parametri, il grado di contribuenza al quale i proprietari dovessero attenersi in base al reale beneficio che traevano, i propri immobili o terreni, dall’utilizzo delle opere di bonifica. Piani che dovevano provvedere anche a redigere una reale programmazione dei lavori di ammodernamento e manutenzione delle opere di bonifica. Questa Risoluzione per più di tre anni è rimasta lettera morta”.

“Infatti il centrodestra regionale non ha fatto nulla, anzi insieme al Consorzio di Bonifica Centro, ha sempre ribadito alle mie varie rimostranze che il loro operato era nel giusto e che il contributo di bonifica poteva essere applicato per il semplice fatto di rientrare con il proprio immobile o terreno nel perimetro del comprensorio consortile. Ora anche il TAR ci dà ragione e conferma quanto questo Governo regionale non affronti i veri problemi della Regione Abruzzo, anche quando viene continuamente spronato. Fratelli D’Italia, Lega e Forza Italia, dal 2019 non hanno fatto nulla per risolvere il problema fino ad arrivare all’attuale situazione nella quale il TAR annulla le delibere del Consorzio, con tutti i conseguenziali problemi del caso” conclude.

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